Inchiesta Millennium, il sottile filo rosso che dopo 48 anni lega gli omicidi di Maria Angela Passiatore e Giulio Cotroneo
Il commerciante fu vittima di un agguato a Bruzzano Zeffirio. La donna fu sequestrata e uccisa quasi subito dai carcerieri ma il suo corpo non fu mai trovato
Un filo lega la morte di Giulio Cotroneo, il commerciante ucciso il 13 settembre 1977 a Bruzzano Zeffirio, al sequestro di Maria Angela Passiatore, rapita a Brancaleone, sempre nel reggino, in quella stessa estate, e poi uccisa.
«Un amico di famiglia che vive nella Locride vuole dare una mano nelle ricerche e nella mediazione coi rapitori. Ma per il commerciante quarantacinquenne Giulio Cotroneo si mette male. Forse ha riconosciuto gli uomini della banda, forse ha fatto troppe domande in giro. Alle minacce segue a stretto giro di posta l'attentato. Lo fanno fuori a colpi di lupara il 13 settembre, nel suo podere a Motticella di Bruzzano Zeffirio». Così scrivono Danilo Chirico e Alessio Magro nel volume Dimenticati. Cittadini innocenti uccisi dalla 'ndrangheta e sepolti dall'indifferenza dello Stato (Castelvecchi, 2011).
Il delitto di Giulio Cotroneo è un altro cold case di cui però non sono emersi, analogamente a quanto avvenuto per il sequestro Passiatore, nella indagine Millennium e nelle precedenti, nuovi elementi.
Resta un mistero dove sia stato nascosto il corpo mai ritrovato di Maria Angela Passiatore, moglie 44enne dell'imprenditore di Cinisello Balsamo, Sergio Paoletti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stata uccisa a bastonate in testa, poco dopo il sequestro avvenuto la sera del 27 agosto 1977 a Brancaleone, nel reggino, dove si trovava in vacanza. Il suo nome è tra le vittime innocenti delle mafie di Libera e, dopo 48 anni, ancora si cerca la verità.
Dopo un primo processo celebrato qualche anno dopo il sequestro, finito con cinque assoluzioni, come per tanti altri fatti criminosi, anche su questo sequestro era calato il silenzio. Nessun responsabile e, in questo caso, anche nessun riscatto pagato (era stata chiesta di somma di 150 milioni di lire) e nessun corpo. Poi nel 2012 l’intercettazione di una conversazione ambientale.
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