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01/12/2025 ore 16.56
Cronaca

Inchiesta Scolacium, 18 condanne: furono due pentiti a incendiare l’auto dell’ex consigliere regionale Bova – NOMI

Comminate pene severe per i vertici delle cosche Catarisano e Bruno. I collaboratori Mirarchi e Danieli riconosciuti colpevoli dell’attentato al politico. Assolto dall’accusa di concorso esterno l’imprenditore Paolo Bova

di Alessia Truzzolillo

Il gup di Catanzaro Arianna Roccia ha comminato 18 condanne e deciso per 4 assoluzioni nell’ambito del processo, con rito abbreviato, Scolacium istruito dalla Dda di Catanzaro contro le cosche Catarisano – operativa tra i comuni di Roccelletta di Borgia, Borgia, Cortale e Girifalco – e Bruno, attiva nei territori di Vallefiorita, Amaroni, e Squllace.
Tra le accuse contestate, oltre all’associazione mafiosa, danneggiamento in seguito a incendio, tentata estorsione, estorsione, reati in materia di armi, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, danneggiamento, lesioni personali, violenza privata, ricettazione, furto.
Secondo l’accusa, la cosca Catarisano sarebbe attiva dal 2006. Il clan sarebbe diretto e organizzato da Pietro Abbruzzo (condannato a 11 anni e 6 mesi di reclusione) e Massimo Citraro (condannato a 11 anni e 8 mesi). I Bruno sarebbero operativi dal 2010, comandati da Francesco Bruno (condannato a 11 anni e 4 mesi) e Gennaro Felicetta (20 anni di reclusione). Entrambe le consorterie sono già state colpite duramente dall’operazione Jonny e risultano agire sotto l’influenza dei locali di ‘ndrangheta di Cutro e Isola Capo Rizzuto.
Assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, perché il fatto non sussiste, l’imprenditore di Amaroni Paolo Bova, difeso dall’avvocato Sergio Rotundo dall’accusa di aver favorito la cosca Bruno. Nei suoi confronti il pm Debora Rizza aveva chiesto una pena di 4 anni e 5 mesi.
Condannati, invece, per l’incendio all’auto l’ex presidente regionale della commissione antindrangheta, Arturo Bova, avvenuto nel 2016 ad Amaroni, i collaboratori di giustizia Santo Mirarchi, e Salvatore Danieli, ex esponente della cosca Bruno di Vallefiorita, considerato il mandante del gesto. Assolto Domenico Falcone dall’accusa di aver materialmente compiuto l’incendio.

Le condanne

Il gup ha condannato
Bruno Abbruzzo, 7 anni e 4 mesi di reclusione;
Pietro Abbruzzo, 11 anni e 6 mesi di reclusione;
Luciano Babbino, 6 anni;
Stefano Bevilacqua, 3 anni e 4 mesi;
Francesco Bruno, 11 anni e 4 mesi;
Matteo Catroppa, un anno, 4 mesi e 20 giorni;
Rocco Ceravolo, 6 mesi (pena sospesa);
Massimo Citraro, 11 anni e 8 mesi;
Giuseppe Cristofaro, 6 anni e 8 mesi;
Salvatore Danieli (collaboratore di giustizia), 4 anni e 4 mesi;
Domenico Falcone, 3 anni e 4 mesi;
Gennaro Felicetta, 20 anni;
Sandro Ielapi (collaboratore di giustizia), 4 anni e 8 mesi;
Simone Macario, 4 anni, 8 mesi e 20 giorni;
Santo Mirarchi (collaboratore di giustizia), un anno e 4 mesi;
Antonio Paradiso, 8 anni;
Vincenzo Tolone, 9 anni e 4 mesi;
Danilo Vitellio, 11 anni e 8 mesi.

Le assoluzioni

Assolto perché il fatto non sussiste, l’imprenditore di Amaroni Paolo Bova.
Assolto per non aver commesso i fatti contestati, Davide Cristofaro.
Assolto Franco Macario, per non aver commesso il fatto.
Il gup ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di Ilario Sestito per assenza delle condizioni di procedibilità (si trattava di accuse di violenza privata e lesioni personali).

Nel collegio difensivo gli avvocati, Antonio Lomonaco, Sergio Rotundo, Saverio Loiero, Michele Gigliotti, Giovanni Merante, Vincenzo Galeota, Cosimo Tripodi, Salvatore Staiano, Marco Sinopoli, Saverio Pittelli, Gregorio Viscomi, Giuseppe Gervasi, Paola Stilo.