La rete dei narcos: 9 milioni di fatturato in quattro mesi e la holding di Bruzzaniti in Africa tra carburanti e pizzerie
L’inchiesta Skyfall traccia i collegamenti tra broker storici e gruppi emergenti. Le chat criptate con i suggerimenti al boss latitante Imperiale: «Lascia Dubai, è pericoloso»
Qualche cifra per dare l’idea: Franco Barbaro, stando al contenuto delle chat scambiate con il suo contatto albanese Marjus Aliu, tra il 27 febbraio e il 28 giugno 2020 avrebbe acquistato cocaina per 368 chili al prezzo di 9 milioni 166mila euro di cui 7 milioni 178mila già corrisposti «attraverso pagamenti in contanti effettuati prevalentemente sulla piazza di Milano con il sistema dei token». La proiezione su base annuale fa quasi 30 milioni di euro per il solo gruppo guidato da Barbaro: la polvere bianca è un fiume che invade l’Europa e riempie di denaro la ’ndrangheta e l’inchiesta Skyfall – 28 arresti – lo conferma.
Le chat Bruzzaniti-Imperiale
È grazie alle chat “bucate” dalle polizie europee che la Dda di Milano è riuscita a ricostruire i presunti traffici dei calabresi. Seguendo altri broker storici come Bartolo Bruzzaniti, arrestato il 7 luglio 2023 in Libano, gli inquirenti hanno intercettato le attività dei platioti di stanza in Lombardia. Il filo d’Arianna sono le utenze utilizzate da Bruzzaniti: Rolex, Paris, Wollas, Gandhi. Le cambia spesso ma commette l’errore di spiegare ai suoi contatti che ogni volta è lui: è così che le sue operazioni vengono individuate, è così che vengono ricostruiti anche i rapporti con un altro super broker, il boss dei Van Gogh Raffaele Imperiale, oggi collaboratore di giustizia. Una volta trovata la chiave è relativamente facile seguire gli spostamenti: la proposta di colazione ad Arona, la visita dal dentista, sempre nel Novarese. Lì si troverebbe parte del nucleo familiare di Bruzzaniti che, invece, racconta la Banca dati Serpico, risulta iscritto all’Aire come italiano residente ad Abidjan, in Costa d’Avorio.
’Ndrangheta, la rete internazionale guidata dal clan Barbaro: traffici di coca per 27 milioni e 28 arresti – NOMIDai combustibili alternativi ai ristoranti, gli interessi di Bruzzaniti
È nel continente africano che Bruzzaniti, che in quel momento per gli investigatori è solo l’utente SkyEcc K3TH7O, «dimostra di avere un centro di interessi»: lì, a suo dire avrebbe «investito costruendo case, fabbriche e aprendo attività, tra cui catene di ristoranti e pizzerie». Le chat risalgono al periodo in cui la pandemia aveva messo in crisi tutte le attività, anche il narcotraffico. Bruzzaniti infatti si lamenta: «Ora è periodo brutto con sto virus sennò facevo 300mila euro al mese di incassi». La sua forza, però, sarebbe stata l’idea di differenziare gli investimenti. Lo appuntano i magistrati della Dda: «È stato attivo in passato nella produzione di combustibili alternativi di olio di palma, mentre attualmente risulta titolare di una catena di ristorazione italiana». Non ne faceva mistero: ai tempi dell’arresto, sul suo profilo Linkedin (foto sopra) si leggeva ancora la qualifica di Direttore e Business development per Pasta e Pizza.
Il consiglio di Bruzzaniti a Imperiale: «Vai via da Dubai»
Bruzzaniti se ne intende di nascondigli: in una chat del 29 novembre 2020 consiglia a Imperiale di lasciare Dubai, dove si era rifugiato: suona quasi come un presentimento, visto che il boss dei Van Gogh verrà rintracciato e arrestato negli Emirati Arabi qualche mese dopo. Il calabrese si dice preoccupato dalle molteplici operazioni di polizia in atto in quel momento. Si offre di ospitare Imperiale nel continente africano dove, grazie ai suoi contatti, potrebbe garantirgli una tranquilla latitanza: «Io sono forte in Africa e lì posso dirvi che se fate come vi dico e senza via vai non vi prendono». Anche la Turchia non è male «ma fate in modo di andare via da lì». Non aveva tutti i torti: Imperiale è stato arrestato a Dubai il 4 agosto 2021, ufficialmente per possesso di documenti falsi, ed estradato in Italia il 25 marzo dell’anno successivo. Bruzzaniti resterà in giro per altri due anni: latitante dall’ottobre 2022, finirà in carcere nel luglio 2023, quando era ricercato da quattro Procure dopo il mandato d’arresto spiccato nell’operazione Levante. Nonostante gli agganci in Africa («so quali tasti toccare», dice in chat a Imperiale) si era spostato in Medio Oriente. Ma è soltanto questione di tempo: certi cerchi prima o poi si chiudono.