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19/06/2025 ore 15.56
Cronaca

La rinascita di Salvatore Tavano a un anno dal drammatico incidente: «La Monachella mi ha dato una seconda possibilità»

VIDEO | Il cinquantenne di Borgia è rimasto aggrappato alla vita con tutte e sue forze. Dopo il coma una nuova vita grazie alle preghiere e la devozione per la beata Mariantonia Samà

di Rossella Galati

È rimasto aggrappato alla vita con tutte le sue forze Salvatore Tavano. A distanza di un anno esatto da quel terribile incidente che ha stravolto la sua esistenza e quella dei suoi cari, torna finalmente a sorridere e a ringraziare la beata Mariantonia Samà , nota come Monachella di San Bruno, alla quale la sua famiglia ha affidato lacrime e preghiere. «Sono stato in coma per quasi 40 giorni - racconta Salvatore - dopodiché sono ritornato alla vita e oggi è certamente un giorno di festa».

Una nuova vita per Salvatore

Il 50enne, padre di due figli, era stato investito da un'auto mentre si trovava sul ciglio della strada, intento a ripulire un terreno di sua proprietà a Borgia, nel Catanzarese. Le sue condizioni sono apparse subito gravi. «È dovuto intervenire l'elisoccorso. Una volta arrivato in ospedale è stato sottoposto ad un intervento durato quasi 5 ore, ha riportato varie lesioni, una grossa ferita al petto. Dopo l'intervento è andato in coma e prima che si svegliasse è stato trasferito, dalla rianimazione di Catanzaro, al Centro del risveglio S. Anna di Crotone. La diagnosi all'epoca è stata "danno assonale di terzo grado" cioè le possibilità di vita erano pochissime tant'è che nel 99% dei casi le persone colpite da questo evento non riescono più a svegliarsi o se si risvegliano non hanno più la piena funzionalità del corpo» spiega il suocero Orlando Leonardo Fusto.

La forza della preghiera

Uno scenario drammatico dunque, una prova di fronte alla quale alla famiglia di Salvatore non restava che rivolgersi con fede alla beata di S. Andrea Apostolo sullo Ionio. «Siccome io sono molto devoto alla Monachella di San Bruno e ogni anno con l'associazione Insieme per la Monachella, presieduta da Stefano Galati, celebriamo e onoriamo la beata, un giorno mi sono recato a S. Andrea Apostolo dello Ionio. Nell'umile casetta dove lei ha vissuto c'è un registro e ricordo di aver scritto: Monachella carissima, aiuta mio genero che sta lottando tra la vita e la morte in un letto di ospedale».

«Era una figura a noi nuova - racconta Rosa Fusto, moglie di Salvatore - io ero in rianimazione in preda alla disperazione perchè la situazione era gravissima, lui era clinicamente morto quando un giorno papà arriva con una reliquia della Monachella dicendomi di metterla al letto, sotto il cuscino di mio marito. Così ho fatto e lì è rimasto per tutto il periodo del recupero. Sono stata credente e subito mi sono affidata alla Monachella. Poi ho conosciuto la sua storia, le sue sofferenze e oggi la ringrazio perché ha dato a noi una seconda possibilità».