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28/06/2025 ore 12.15
Cronaca

Lamezia, bancarotta del Gruppo Caruso: chiesta una condanna a quattro anni per la neoeletta consigliera Titina Caruso

Il pm ha invocato quattro condanne e un’assoluzione. Prevista la sentenza per il prossimo 18 settembre. La questione di opportunità sollevata dalla Commissione parlamentare antimafia per le amministrative (ma non per le regionali)

di Alessia Truzzolillo

Quattro condanne e un’assoluzione ha chiesto il pm della Procura di Lamezia, Luisa D’Elia, al termine della requisitoria nel processo che contempla il fallimento della società Caruso Group i cui componenti devo rispondere, a vario titolo, di bancarotta, peculato e riciclaggio.

Le richieste

Nello specifico l’accusa ha invocato la condanna di Antonio Pietro Caruso a 5 anni di reclusione, di Giuseppe Cristaudo a 5 anni, di Titina Caruso, neoeletta consigliera comunale nelle liste di Forza Italia, 4 anni, di Anna Maria Caruso 4 anni. Unica assoluzione il pm l’ha chiesta nei confronti di Antonella Vitiello.

In seguito alla requisitoria hanno preso la parola i legali degli imputati – gli avvocati Salvatore Cerra, Domenico Villella, Giuseppe Spinelli e Salvatore Gigliotti – i quali hanno sottolineato l’estraneità dei propri assistiti ai fatti contestati e chiesto l’assoluzione.
È prevista per il prossimo 18 settembre la sentenza da parte del Tribunale collegiale di Lamezia Terme.

Titina Caruso

Proprio in merito alla candidatura di Titina Caruso, detta Carolina, lo scorso 20 maggio la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, aveva sottolineato che nei suoi confronti «è in corso il dibattimento dinanzi al Tribunale di Lamezia Terme nel procedimento iscritto a suo carico per i reati di bancarotta fraudolenta e di trasferimento fraudolento di valori con prossima udienza fissata per l'11 luglio 2025. Nei confronti del medesimo candidato pende altresì il procedimento per il reato di bancarotta fraudolenta con prossima udienza fissata per il 27 giugno 2025». Non una caso di incandidabilità ma una questione sollevata più che altro sul profilo dell’opportunità. Anche perché la consigliera si era candidata alle scorse regionali e nessuno aveva sollevato la questione.