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13/12/2025 ore 13.09
Cronaca

Lamezia, imprenditore trovato con un chilo di coca in macchina: «Costretto a trafficare droga dopo l’interdittiva antimafia»

Il 43enne Rocca è stato fermato dalla Finanza all’uscita dell’autostrada. Contestata l’aggravante dell’ingente quantitativo. L’accusa aveva chiesto il carcere, il gip ha disposto i domiciliari

di Alessia Truzzolillo

La Guardia di finanza di Lamezia Terme ha tratto in arresto l’imprenditore lametino Pasqualino Rocca, 43 anni, figlio di Silvio Rocca titolare dell’omonima ditta di pompe funebri e già implicato nell’inchiesta della Dda di Catanzaro denominata Quinta Bolgia.

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Pasqualino Rocca è stato fermato dalle fiamme gialle giovedì sera, intorno alle 19, all’uscita dello svincolo autostradale di Lamezia Terme, proveniente da sud. I cani antidroga hanno percepito la presenza di stupefacente nella vettura e i militari lo hanno trovato in possesso di un chilo e 800 grammi di cocaina. Il 43enne, posto in stato di fermo in flagranza di reato, questa mattina è comparso davanti al gip Giulia Agosti accompagnato dal proprio difensore, l’avvocato Renzo Andricciola, per l’udienza di convalida. All’indagato viene contestata anche l’aggravante dell’ingente quantitativo di stupefacente trasportato.
Rocca ha deciso di non rispondere alle domande del giudice ma ha reso dichiarazioni spontanee affermando di essere stato costretto ad intraprendere l’attività illecita in seguito all’interdittiva che aveva colpito la propria azienda subito dopo l’operazione antimafia che aveva coinvolto il padre.
In sede di udienza di convalida il pm Vincenzo Quaranta ha chiesto l’arresto in carcere per l’indagato. Il gip ha deciso di convalidare l’arresto e disporre la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.