Latitanti in casa tra familiari, pedinamenti e telefoni nascosti: così la cosca di Cirò sfuggiva alle sentenze
Le indagini coordinate dalla Dda di Catanzaro hanno individuato appoggi, spostamenti, cellulari segreti e rifugi che hanno permesso ai tre esponenti del clan di sottrarsi alla pena. La telefonata per avvisare Carmine Siena: «Casa mia è piena di sbirri»
Carmine Siena, Palmiro Salvatore Siena ed Antonio Anania sono stati condannati definitivamente quali affiliati al locale di ‘ndrangheta di Cirò e tra giugno e luglio 2024 avrebbero dovuto scontare la pena secondo gli ordini di carcerazione emessi dalla Corte d’Appello di Catanzaro. Ma fino a novembre sono stati uccel di bosco grazie a una rete di fiancheggiatori sulla quale ha puntato i fari la Dda di Catanzaro.
Le indagini coordinate dal procuratore Salvatore Curcio e dal sostituto Elio Romano hanno portato questa mattina all’arresto in carcere di Giovannina Rao, classe ‘52; Manuela Anania, classe ‘74; Antonio Esposito, classe ‘49; Claudiu Cioian, classe ‘78; Mario Filippelli, classe ’76, e ai domiciliari di Vittoria De Leo, classe ‘75; Francesco Pio Gattuso, classe ’85.
Il gip ha ritenuto di non dover applicare misure cautelari nei confronti di Caterina Pace, classe ’75; Francesco Giorno, classe ’72 e Giuseppina Filippelli, classe ’85 che restano indagati a piede libero.
Trovato a casa della mamma
Tutti e tre i latitanti si trovavano a Cirò Marina e tutti avevano deciso di mantenere saldi i rapporti con la famiglia e anche le loro abitudini. Per esempio, al momento della cattura Palmiro Salvatore Siena si trovava in con la compagna, Caterina Pace e con la figlia. Antonio Anania, dal canto suo, è stato rintracciato grazie all’installazione di telecamere, e a monitoraggi e pedinamenti nei confronti della madre Giovannina Rao, dalla quale l’uomo era solito recarsi a pranzo o a cena e dove aveva anche deciso di “ricoverarsi” per sfuggire alle patrie galere. Così l’8 novembre 2024 i militari hanno “beccato” Anania all’interno di casa della madre in compagnia della sorella Manuela e del cognato Francesco Giorno. L’uomo è stato poi catturato il 19 novembre 2024 e nel frattempo il monitoraggio ha permesso di appurare che il palazzo di Giovannina Rao era frequentato non solo dalla fidanzata di Anania ma anche da diversi affiliati/fiancheggiatori della cosca cirotana. L’accusa è che la madre avesse accettato di ospitare il figlio in attesa che questi trovasse una nuova sistemazione. Anania aveva anche un cellulare, trovato nascosto in un mobiletto di legno all’interno di un appartamento attiguo a quello della madre, col quale i carabinieri hanno appurato che parlava liberamente e si raccomandava con Antonio Esposito di non dare a nessuno il numero da cui scriveva.
«È fuori per lavoro»
Carmine Siena non è stato trovato a casa quando i carabinieri sono andati a notificare l’ordine di esecuzione per la carcerazione. La moglie e il figlio hanno detto che l’uomo si trovava fuori per lavoro e che non riuscivano a rintracciarlo telefonicamente ma che Siena si sarebbe consegnato una volta rientrato.
Ma di Carmine Siena e del padre Palmiro Salvatore Siena si erano perse decisamente le tracce. In seguito Siena padre è stato rintracciato in località Torrenova di Cirò Marina, in un moderno complesso residenziale. Da un appartamento al piano terra i militari hanno agevolmente sentito provenire la voce dello stesso latitante che discorreva con moglie e figlia. Nella sala dell’appartamento, poi, sono stati ritrovati dei borsoni ancora chiusi, che hanno indotto a ritenere che il latitante fosse appena arrivato. Ma secondo il gip distrettuale non sono emerse prove che portino a desumere la partecipazione di Caterina Pace nell’organizzare la latitanza del marito.
Carmine Siena è stato invece rintracciato in un appartamento del complesso residenziale denominato “La Rosa dei Venti”, di proprietà della famiglia Siena. Dall’analisi del cellulare trovato in suo possesso è stato possibile rintracciare i messaggi scambiati con Francesco Pio Gattuso e Vittoria De Leo. In uno in particolare si avvertiva Carmine Siena che vi era una perquisizione in atto: «Stan perquesend casa mia e dl vip e pien di sbir».