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26/02/2025 ore 09.52
Cronaca

L’omaggio di Occhiuto: «Tutta la Calabria ricorda le vittime, mostrammo il volto della solidarietà»

Il governatore sollecita maggiori sforzi da parte dell’Europa e della comunità internazionale «per gestire le migrazioni in sicurezza» e far sì che nei Paesi meno sviluppati si creino condizioni di crescita e migliore qualità di vita

di Redazione Cronaca

Il governatore Occhiuto, sullo sfondo la spiaggia di Steccato di Cutro

«Sono trascorsi due anni dalla strage di Cutro, una tragedia che si consumò alle porte delle nostre coste a causa di un naufragio che provocò 94 morti e diversi dispersi. Le vittime erano tutte in fuga dalla fame e dalla guerra, e alla ricerca di una strada di speranza, un futuro dignitoso e di libertà». Così il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto in occasione della ricorrenza.

«A due anni dal naufragio di Cutro nessuno ha fatto nulla per le famiglie delle vittime»: il grido di dolore di Farzaneh

«La Calabria – aggiunge il presidente della Regione - mostrò, fin dalle prime ore drammatiche di quel terribile evento, il volto della solidarietà e una straordinaria umanità. Il cuore della nostra Regione non si rivelò solo nell’imminenza di quella strage, ma durante le decine e decine di sbarchi avvenuti anche in seguito sulle coste ioniche. In molteplici occasioni, grazie soprattutto ai nostri generosi sindaci, non abbiamo mai fatto venir meno quell’accoglienza che ha sempre contraddistinto i calabresi in tanti di secoli di storia».

Identità e responsabilità: ciò che la tragedia di Cutro non ci ha insegnato

Per il governatore Occhiuto «oggi, non solo è doveroso ricordare le vittime innocenti di quel naufragio e di tutti i drammatici eventi di morte causati da tali esodi verso l’occidente. Oggi, deve essere sempre più forte l’impegno dell’Italia e dell’Europa, affinché queste tragedie non accadano più. Lo sforzo di tutta la comunità internazionale, a prescindere dalle sensibilità e dalle appartenenze politiche, deve essere concentrato sempre di più in strategie per gestire le migrazioni in sicurezza e, soprattutto – conclude - per fare in modo che nei Paesi meno sviluppati si creino condizioni strutturali di crescita e per una migliore qualità della vita».