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07/07/2020 ore 18.01
Cronaca

Lucano resta libero, per il Riesame «quadro indiziario inconsistente»

Respinto l'appello della Procura di Locri contro l'ordinanza del gip che respingeva la richiesta dei domiciliari per l'ex sindaco di Riace: «Non ci sono prove del perseguimento di vantaggi patrimoniali privatistici»

di Ilario Balì

«Quadro indiziario inconsistente». E poi ancora «Elementi congetturali o presuntivi». Con queste motivazioni il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha rigettato l’appello proposto dalla Procura di Locri contro l’ordinanza emessa dal gip con la quale è stata respinta la richiesta di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano e di altri 9 indagati dell’indagine “Xenia” per l’ipotesi di associazione per delinquere.

 

«La gestione poco trasparente da parte del Comune di Riace e degli enti attuatori delle risorse pubbliche finanziate per i progetti di accoglienza dei migranti – annotano i magistrati reggini - conferma l’esistenza di prassi improntate alla superficialità e alla negligenza, ma non consente, allo stato, di ritenere suffragata la sussistenza dell’addebito associativo, in assenza della prova del perseguimento di vantaggi patrimoniali privatistici o dell’appropriazione di somme di denaro da parte dei singoli protagonisti della vicenda».

 

Il giudizio dei magistrati di Reggio Calabria prosegue evidenziando che «Sul piano cautelare, assorbente è la considerazione che il “periculum criminis” è eliso dal tempo decorso dai fatti (che si arrestano al 2017) e dal venir meno del contesto ambientale in cui si sono localizzati».