Malamovida a Tropea, i residenti chiedono la chiusura dei locali più “molesti”: i commissari promettono maggiori controlli
Nonostante le regolamentazioni locali-nazionali e le multe, la situazione nel centro storico della Perla del Tirreno resta complicata per chi vorrebbe un turismo più soft. Cosa è emerso dall’incontro tra cittadini e amministratori
Un incontro «soddisfacente» e un cauto ottimismo. Questa la sensazione che filtra dal comitato di residenti del centro storico di Tropea dopo l'atteso faccia a faccia con i commissari straordinari che guidano l'Ente sciolto per infiltrazioni mafiose il 24 aprile 2024. Un colloquio, quello avvenuto in Comune qualche giorno fa, dopo una sommaria esposizione dei disagi avvenuta in precedenza, che segna un potenziale «punto di svolta nella lotta contro la movida troppo rumorosa e gli schiamazzi» che da tempo affliggono la "Perla del Tirreno", trasformando le notti dei residenti in un incubo. La situazione, come denunciato a più riprese, in particolare da un residente a Il Vibonese, era diventata insostenibile.
Tropea, nella capitale del turismo scoppia il caso della malamovida: «Feste e schiamazzi, centro storico da incubo»«Il centro storico di Tropea è diventato invivibile, con musica e intrattenimento nei locali all’aperto fino all’alba, con inizi a volte anche attorno alle ore 9-10 del mattino», aveva segnalato il cittadino, esasperato dal «ripetersi di caos e trambusto senza limiti di orario e, cosa ancor più grave, senza controllo e intervento da parte delle autorità preposte». Un disagio che impedisce di dormire, esteso a numerosi tropeani che vivono ai primi piani dei locali notturni, con il «continuo rimbombo proveniente dal pavimento della loro abitazione» a rendere la vita impossibile. Non solo rumore: il comitato aveva anche sollevato la questione degli «odori nauseabondi provenienti dalle cappe delle cucine, troppo spesso posizionate a ridosso del livello stradale e prive di filtri».
Dai commissari comprensione e prime azioni concrete
«I commissari - hanno fatto sapere a margine dell'incontro - hanno mostrato piena consapevolezza delle problematiche e comprensione per i disagi lamentati». Un punto cruciale emerso dal confronto è la «concordanza sul fatto che le regolamentazioni nazionali e locali esistenti sono sufficienti, ma vengono troppo spesso violate. Le sanzioni pecuniarie, da sole, non si sono rivelate un deterrente efficace - per i residenti -, a differenza della chiusura dell'esercizio», ritenuta dagli stessi cittadini esasperati la misura più incisiva.
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