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12/11/2025 ore 07.36
Cronaca

Maxi sequestro di coca al porto di Gioia Tauro: oltre 175 chili nascosti tra polpi e gamberi surgelati: avrebbero fruttato 30 mln

VIDEO | Operazione congiunta della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: individuati 154 panetti di droga in container provenienti dall’America Latina

di Redazione Cronaca

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, insieme all’Ufficio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro, ha sequestrato una partita di cocaina purissima di oltre 175 chilogrammi al porto di Gioia Tauro.

L’operazione rientra in un più ampio piano di interventi predisposto sull’intera area portuale, con un’intensificazione dei controlli e delle ispezioni mirata a individuare, tra le migliaia di container movimentati ogni giorno, quelli utilizzati dai sodalizi criminali per il traffico di droga.

In particolare, i militari del Gruppo di Gioia Tauro e il personale doganale, nel corso delle verifiche all’interno del terminal portuale, hanno selezionato tre container — due dei quali provenienti dall’America Latina e diretti in Italia e in Paesi dell’Europa dell’Est — che trasportavano rispettivamente polpo e gamberi surgelati.

I container sospetti sono stati prima sottoposti a una scansione radiogena con le sofisticate apparecchiature in dotazione all’Agenzia delle Dogane e successivamente a un’accurata ispezione con l’ausilio delle unità cinofile della Guardia di Finanza.

All’esito dei controlli, gli investigatori hanno scoperto 154 panetti di cocaina, per un peso complessivo superiore a 175 chilogrammi, abilmente occultati all’interno dei contenitori nel tentativo di eludere i controlli doganali.

Si tratta dell’ennesimo colpo inferto al traffico internazionale di stupefacenti che fa capo alla criminalità organizzata. Secondo le stime, la droga sequestrata avrebbe fruttato alle organizzazioni criminali circa 30 milioni di euro una volta immessa sul mercato.

Gli atti dell’operazione sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Palmi, all’attenzione del Procuratore Emanuele Crescenti e del magistrato di turno, per la convalida e il prosieguo delle indagini.