Mimmo Lucano decaduto dalla carica di sindaco: scatta la legge Severino dopo la condanna
A dichiarare la decadenza il Tribunale di Locri. Ora il primo cittadino potrebbe presentare ricorso in Appello
Il Tribunale di Locri ha dichiarato la decadenza di Domenico Lucano dalla carica di sindaco di Riace, accogliendo il ricorso del Prefetto di Reggio Calabria. La decisione applica la Legge Severino a seguito della condanna definitiva a 1 anno e 6 mesi per falso in atto pubblico, emessa nel processo “Xenia” sulla gestione dei progetti di accoglienza. Nonostante il Consiglio comunale avesse votato contro la presa d’atto della decadenza, il Prefetto ha proceduto con l’azione legale, sfociata ora nella sentenza definitiva.
Papa Francesco, la lettera al «fratello sindaco» Lucano: «Riconoscenza e affetto per l’opera sui rifugiati»Nel corso della precedente udienza il procuratore di Locri Giuseppe Casciaro ed il legale della Prefettura di Reggio Calabria hanno ribadito che la condanna definitiva nel processo "Xenia" a 18 mesi di reclusione, con pena sospesa, rientra nei casi previsti dalla legge Severino, configurando, quindi, una causa di incandidabilità di Domenico Lucano. Da qui la richiesta di decadenza da sindaco di Lucano che è anche europarlamentare.
Di parere opposto i legali del sindaco di Riace, gli avvocati Andrea Daqua e Giuliano Saitta. I difensori, infatti, avevano chiesto ai giudici del Tribunale di Locri il rigetto della richiesta di decadenza da sindaco. Il presidente del Tribunale Andrea Amadei si è riservato di depositare la sentenza entro 30 giorni, scaduti proprio oggi. Adesso Lucano potrebbe decidere di impugnare la pronuncia in Appello, con incarico al vicesindaco ff, aprendo così un nuovo fronte giudiziario.