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11/07/2025 ore 19.02
Cronaca

Morte di Ilaria Mirabelli: «Molinari conduceva il veicolo». Ma c’è l’annullamento della misura cautelare

Gravità indiziaria confermata per l’uomo accusato di omicidio stradale aggravato, ma il Riesame di Catanzaro ha revocato gli arresti domiciliari. Fissata per ottobre l’udienza preliminare, mentre la famiglia della vittima si costituisce parte civile

di Antonio Alizzi

«Mario Molinari era alla guida del veicolo». Il tribunale del Riesame di Catanzaro ha depositato le motivazioni con cui ha revocato gli arresti domiciliari disposti in un primo momento per l’uomo, oggi imputato per omicidio stradale aggravato (guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti) per la morte della fidanzata Ilaria Mirabelli.

I giudici hanno confermato la gravità indiziaria, ritenendo fondata la ricostruzione secondo cui Molinari avrebbe condotto l’auto al momento del sinistro. Tuttavia, è stata esclusa l’attualità delle esigenze cautelari.

Le motivazioni arrivano a distanza di mesi dal provvedimento di annullamento della misura, che aveva già segnato un primo passo nel percorso giudiziario avviato dalla procura di Cosenza. Intanto, il procedimento entra ora in una nuova fase.

Morte di Ilaria Mirabelli, ora l’udienza preliminare

Il gup di Cosenza, Giusy Ferrucci, ha infatti fissato per il 7 ottobre 2025 l’udienza preliminare. I fatti risalgono al 25 agosto 2024, quando sulla Strada Provinciale 108 bis, in località Baracchella di Aprigliano, si verificò un incidente mortale in cui perse la vita Ilaria Mirabelli.

Secondo la richiesta di rinvio a giudizio, Molinari avrebbe guidato una Volkswagen UP in condizioni psicofisiche gravemente alterate. Il suo tasso alcolemico iniziale era di 2 g/l, poi sceso a 1,09 e 1,13 nelle due successive rilevazioni. Inoltre, le analisi tossicologiche hanno confermato la positività alla cocaina. Il veicolo viaggiava a circa 80 km/h, superando il limite di 50 km/h previsto su quel tratto.

La pm Donatella Donato, titolare dell’inchiesta, ha ricostruito una dinamica drammatica: uscita di strada, ribaltamento del mezzo e espulsione della passeggera dall’abitacolo, con schiacciamento tra la carrozzeria e il suolo. Il decesso di Ilaria Mirabelli è stato attribuito a fratture multiple e gravi lesioni interne, tra cui la lacerazione del polmone e del pericardio, un collasso del diaframma e un versamento pleurico con oltre un litro di sangue nei polmoni.

Le condotte contestate a Molinari includono anche l’eccesso di velocità, l’assenza di controllo del mezzo, la scarsa attenzione alle condizioni stradali.

Parte civile sul luogo della tragedia

Sul fronte della parte civile, i familiari della giovane vittima – assistiti dagli avvocati Guido Siciliano e Salvatore Tropea – si costituiranno nel procedimento. Autorizzati dal gip, l’avvocato Siciliano e il perito stradale Fabrizio Coscarella hanno effettuato un sopralluogo tecnico sul luogo del sinistro, con l’ausilio di una società specializzata.