Sezioni
Edizioni locali
04/02/2025 ore 16.16
Cronaca

La morte di Serafino Congi è una ferita ancora aperta, la protesta arriva all’Asp di Cosenza: «Basta, vogliamo una sanità decente»

All’iniziativa organizzata da La Base a Cosenza ha partecipato il Comitato Si(la) Salute Bene Comune che ha chiesto nuovamente interventi immediati per l’emergenza-urgenza sul territorio

di Francesco Oliverio

Alcuni momenti del sit-in "Basta morti di malasanità" all'Asp di Cosenza

When the music’s over”, il brano dei Doors continua a suonare un mese dopo la morte di Serafino Congi avvenuta a bordo di un’ambulanza sulla Statale 107, dopo una lunga attesa nel Pronto soccorso cittadino, lo scorso 4 gennaio. Trenta giorni dopo la protesta si sposta lungo la stessa statale, teatro della tragica morte del 48enne sangiovannese, per l’iniziativa de La BaseBasta morti per malasanità” sotto la sede dell’Asp di Cosenza.

Anche a Belfast lenzuola bianche per ricordare Serafino Congi. E oggi la lotta per la sanità a San Giovanni in Fiore arriva a Cosenza

Un anniversario della morte iniziato sin dalle prime ore del giorno con l’esposizione a San Giovanni in Fiore e in molte città italiane ed europee di un lenzuolo bianco per ricordare Serafino. Il Comitato Si(la) Salute Bene Comune è arrivato in corteo sotto la sede strategica dell’azienda sanitaria provinciale per chiedere interventi immediati nell’emergenza-urgenza, fondamentale per poter continuare a vivere sui monti della Sila.

A San Giovanni in Fiore lenzuola bianche ai balconi per ricordare Serafino Congi morto un mese fa. Domani sit-in all’Asp

Ad accogliere il Comitato, giunto da San Giovanni in Fiore, gli organizzatori del sit-in e i rappresentanti della Cgil, guidati dal segretario generale di Cosenza Massimiliano Ianni. Dopo gli interventi previsti una delegazione è stata ricevuta dal commissario Antonello Graziano. La direzione strategica ha confermato l’impegno per interventi per l’ospedale sangiovannese con la delegazione che ha rimarcato che «non arretrerà nella battaglia» e si dice disposta a proseguire anche ai «livelli più alti».