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21/05/2025 ore 10.19
Cronaca

’Ndrangheta, la Dda di Reggio Calabria indaga sulle Regionali 2020 e sulla richiesta di voti a 7 clan

Focus investigativo su una candidatura sostenuta dall’ex assessore regionale Pasquale Tripodi e dai fratelli Giglio. Contatti per i voti anche con la cosca Alvaro (che avrebbe rifiutato) e con le ’ndrine di San Luca e Bova

di P.P.P.

Nel filone politico di uno dei tre tronconi che compongono l’inchiesta Millenium della Dda di Reggio Calabria il focus investigativo si concentra sulle elezioni politiche regionali del 2020, quelle che portarono alla vittoria del centrodestra con al vertice la compianta presidente Jole Santelli. Gli investigatori puntano i fari, in particolare, sul sostegno a una candidata non indagata vicina all’ex assessore e consigliere regionale Pasquale Tripodi. Tripodi nel 2020 aveva scelto di mettersi in seconda fila: non più un impegno politico diretto, da candidato. Quelle fasi vengono analizzate dai magistrati antimafia di Reggio Calabria che individuano, a favore del nome sostenuto da Tripodi, l’impegno di due fratelli già noti alle cronache. Si tratta di Mario e Vincenzo Giglio, finiti oggi ai domiciliari, e già emersi in passato in alcune inchieste sui legami tra la ’ndrangheta e la cosiddetta zona grigia.

’Ndrangheta, l’ex assessore regionale Tripodi ai domiciliari nel blitz contro il clan Alvaro. Indagati due ex consiglieri regionali – NOMI

Si tratta di un avvocato (Mario) e un medico-chirurgo (Vincenzo) che, secondo l’ipotesi accusatoria, si sarebbero “impegnati” alle elezioni regionali del 2020 per sostenere Lucia Caccamo, moglie di Tripodi non indagata in questo procedimento, nella lista Jole Santelli presidente. Dei Giglio il pentito Roberto Moio diceva diversi anni fa che «sono professionisti (…) e parecchie volte si sono portati alle elezioni». La Dda di Reggio Calabria ipotizza che il “gruppo Giglio” si sia mosso per aiutare l’aspirante consigliera regionale e indaga su un accordo con la ’ndrangheta per portarla fino allo scranno di Palazzo Campanella.

Regionali 2020, i clan contattati per il sostegno elettorale

Così come avviene per altri reati, anche nel filone che riguarda il presunto scambio politico-elettorale sarebbero state coinvolti più gruppi criminali della provincia di Reggio Calabria ai quali alcuni candidati si sarebbero rivolti. Un lungo elenco che si apre con il clan Alvaro, che il sostegno elettorale però lo avrebbe negato, e prosegue con la cosca Barreca di Pellaro e il clan di Bova. La richiesta di aiuti in vista della scadenza elettorale si sarebbe estesa anche ad altri clan: gli Strangio-Nirta di San Luca, i Serraino, gli Aquino-Coluccio di Marina di Gioiosa Jonica. Tutte ipotesi che dovranno reggere ai riscontri.