’Ndrangheta, la latitanza dorata a Ibiza di tre narcos: beccati dai carabinieri con appunti sul traffico di coca e 35mila euro
Gli uomini sarebbero legati a un’organizzazione guidata da un 57enne calabrese originario di Platì che avrebbe preso il controllo dell’area di San Basilio a Roma. Le accuse nell’inchiesta Anemone
Catturati a Ibiza dai Carabinieri del Ros 3 latitanti italiani, sui quali pendeva un mandato di arresto europeo emesso dal gip di Roma, per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso. Il provvedimento restrittivo è stato disposto nell'ambito dell'indagine del Ros denominata “Anemone” in cui, lo scorso 8 luglio, sono stati arrestati 24 indagati tra l'Italia e l'Albania.
I latitanti rintracciati e arrestati in Spagna sono gravemente indiziati di essere elementi di spicco di un'organizzazione criminale di matrice 'ndranghetista dedita al narcotraffico, con base a Roma e operante sul territorio nazionale ed estero, facente capo a un 57enne calabrese, arrestato lo scorso 8 luglio, già condannato poiché ritenuto elemento apicale della locale di 'Ndrangheta di Volpiano, promanazione criminale di quella di Platì.
Secondo gli inquirenti, l'uomo, trasferitosi a Roma agli inizi degli anni 2000, avrebbe assunto il controllo dell'area di San Basilio, promuovendo la nascita di un'associazione composta, tra gli altri, anche dai tre figli, con legami stabili con una paritetica struttura criminale albanese, utilizzata per gli aspetti logistici (estrazione dei carichi dai porti spagnoli e olandesi nonché per il successivo trasporto) e per lo smercio del narcotico in altre zone della Capitale. La cocaina veniva acquisita in Sud America e importata, tramite container in alcuni porti della Spagna, Olanda e a quello di Gioia Tauro, anche sfruttando l'interazione con altri broker calabresi, per poi giungere sul mercato romano dove veniva smerciata al dettaglio.
Dalla procura di Roma è stato anche contestato un episodio di tortura nei confronti di uno spacciatore responsabile di non aver ottemperato al pagamento di un 'debito di droga'. Uno degli uomini arrestati, bloccato mentre tentava di fuggire, era ricercato per un ulteriore provvedimento restrittivo emesso dall'Autorità Giudiziaria italiana per traffico di stupefacenti, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
Basi e investimenti in ristoranti e pizzerie: per la ’ndrangheta la Spagna non è solo una piattaforma per il narcotrafficoLe operazioni di ricerca e cattura, coordinate dalla Dda di Roma in collaborazione con Eurojust, sono state condotte dai Carabinieri del Ros con la Polizia Nacional spagnola grazie anche al supporto, per gli aspetti inerenti la cooperazione internazionale, del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (Scip) - progetto I CAN (Interpol cooperation against 'Ndrangheta). Nel corso dell'attività sono state eseguite una serie di perquisizioni presso le abitazioni in uso agli arrestati, situate a Ibiza e Barcellona, che hanno consentito di rinvenire e sequestrare numerosi appunti manoscritti con la rendicontazione dell'attività di narcotraffico, documenti falsi utilizzati dai latitanti per celare la loro identità e denaro contante per un importo di circa 35mila euro, oltre a modiche quantità di cocaina.