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27/06/2025 ore 11.12
Cronaca

Neonata rapita a Cosenza, chiesto il giudizio immediato per Rosa Vespa. Verso l’archiviazione Moses Omogo

La donna, attualmente in carcere, è accusata di aver sequestrato la neonata figlia di Federico Cavoto e Valeria Chiappetta. L’uomo, già scagionato all’udienza di convalida, era inconsapevole dell’inganno della moglie

di Antonio Alizzi

Nuovi sviluppi sulla neonata rapita a Cosenza. Chiesto il giudizio immediato per Rosa Vespa, la donna che il 21 gennaio 2025 rapì la piccola Sofia dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza. È quanto chiede la procura bruzia al GIP del tribunale nell’ambito della vicenda giudiziaria che ha tenuto in ansia un Paese intero poco più di sei mesi fa.

Rosa Vespa, attualmente in carcere, è accusata di aver sequestrato la neonata figlia di Federico Cavoto e Valeria Chiappetta, costituitisi parte civile con gli avvocati Chiara Penna e Paolo Pisani.

Neonata rapita a Cosenza, si va verso l’archiviazione per Moses Omogo

Le indagini sono state coordinate dal pubblico ministero Antonio Bruno Tridico, il quale ha stralciato la posizione di Moses Omogo, ragazzo nigeriano finito in carcere per due giorni ma scagionato all’udienza di convalida dal GIP Claudia Pingitore e dallo stesso pm Tridico. L’uomo infatti era inconsapevole del piano criminale della moglie.

Rosa Vespa aveva finto di aver partorito facendo credere ai suoi familiari di aver dato alla luce il piccolo Ansel. In realtà, si trattava di Sofia. La posizione del marito Moses Omogo sarà presto archiviata.

Tuttavia, il caso di Rosa Vespa ha dato il via ad altri due filoni investigativi, uno dei quali riguarda la clinica cosentina. Nei prossimi mesi se ne saprà di più. Rosa Vespa è difesa dall’avvocato Teresa Gallucci.