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27/11/2025 ore 15.37
Cronaca

Neonati scomparsi in Calabria, l’appello di Agata: «Cerco mia sorella da 50 anni, voglio trovarla e abbracciarla»

La storia riapre il caso dei presunti furti di bambini: gemelle nate a Crotone, documenti discordanti, denunce ai carabinieri e una ricerca che dura da mezzo secolo. L’intervista della donna a Rai1

di Redazione Cronaca

L’inchiesta della Procura di Crotone sul caso dei neonati rubati si allarga e si è tornati si è tornati a parlare del tema questa mattina a Storie Italiane su Rai1 con Eleonora Daniele: bambini dichiarati morti subito dopo la nascita e poi scomparsi nel nulla. L’inchiesta partita dalla vicenda di Filomena e Francesco Oliverio, impegnati da anni nella ricerca dei loro fratelli gemelli nati a Cutro, ha fatto emergere un quadro ben più ampio e inquietante: un presunto sistema che avrebbe coinvolto anche il vecchio ospedale di Crotone.

Neonati scomparsi e venduti a Crotone, i casi aumentano: «Ecco il mio certificato di morte, ma sono viva»

Tra le voci ascoltate, quella di Agata, che non ha mai smesso di cercare la sorella gemella: «Sono nata a Crotone e sono gemella di Maria. Ho sempre saputo che mia sorella era morta, però per me è stata sempre viva perché io la sento presente. Nel 1994 sono andata in una clinica a Crotone e come mi ha visto entrare una signora mi ha chiamato Maria, io mi sono presa paura. La signora ha detto a mia mamma che c’è vicino a casa sua una ragazza che è uguale a sua figlia e si chiama Maria», ha raccontato.

Raggiunti dalle telecamere, i familiari hanno ripercorso l’accaduto: «Ho partorito nel 1972 due gemelli in ospedale a Crotone, poi da lì l’hanno portati all’ospedale di Catanzaro», ha raccontato la mamma, «quando è venuto mio marito e mi ha detto che Maria era morta io mi sono sentita male. Speriamo che la troviate, sarebbe una gioia per la vita mia».

Il fratello ha, invece, evidenziato le informazioni contraddittorie di quei giorni: «Il dottore la sera che era di turno ha fatto le visite e dichiarato che Maria era morta e Agata stava bene. La mattina seguente, cambiato il turno dei medici, l’altro dottore sulla cartella clinica ha dichiarato che Maria e Agata stavano bene. Così sono andato dai carabinieri, ho portato le cartelle cliniche e ho fatto una denuncia contro ignoti».

Dopo varie segnalazioni sull’avvistamento di una donna dai tratti simili, Agata ha rinnovato il suo appello: «Ho avuto sempre la paura, ora ho la voglia di trovare mia sorella, la vorrei abbracciare. Non è giusto togliere una figlia alla mamma e una sorella ai fratelli».