Occhiuto indagato, la Procura di Catanzaro accelera: disposta perizia sul valore delle quote cedute a Posteraro
Diverse questioni tecniche sono al centro dell'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Domenico Assumma. Intanto Ferraro si è rivolto al Riesame per ottenere il dissequestro del materiale sottoposto a sigilli
Le dichiarazioni ufficiali del procuratore capo Salvatore Curcio mettono un punto fermo nella vicenda giudiziaria che coinvolge il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, l’ex commissario liquidatore di Amaco Cosenza, Paolo Posteraro, e il massimo dirigente regionale di Ferrovie della Calabria, Ernesto Ferraro.
La novità sostanziale riguarda la perizia disposta dalla procura di Catanzaro sul valore delle quote societarie cedute da Occhiuto a Posteraro: uno dei temi centrali dell’indagine avviata dalla Guardia di Finanza nei confronti dei tre soggetti finiti nel mirino del pubblico ministero Domenico Assumma, già titolare a Cosenza di procedimenti contro la Pubblica amministrazione. Una perizia parallela è in fase di elaborazione anche da parte della difesa del governatore, rappresentato – tra gli altri – dall’avvocato Nicola Carratelli, decano dei penalisti cosentini.
Le perizie e l’ipotesi di corruzione
L’ipotesi di corruzione, contestata a Occhiuto, Posteraro (per il quale si ipotizza anche il reato di truffa) e Ferraro, ruota attorno a una convinzione della procura: i proventi dei recessi delle società, nelle quali erano soci Occhiuto e Posteraro, sarebbero il fulcro del presunto patto corruttivo.
Dal punto di vista difensivo, il presidente della Regione Calabria ha chiarito di non aver mai affidato né promesso incarichi a Paolo Posteraro, che in passato era stato nominato commissario liquidatore di Amaco da Mario Occhiuto. La società di trasporti, nel frattempo, è stata dichiarata fallita, e per quella vicenda Posteraro risulta indagato per bancarotta fraudolenta dalla Procura di Cosenza.
I magistrati di Catanzaro ipotizzano che la somma pagata da Posteraro a Occhiuto per le quote societarie sia stata sovrastimata, mentre la difesa del presidente sostiene che la cessione sia avvenuta a un prezzo inferiore rispetto al reale valore di mercato. Ed è qui che si gioca la chiave della vicenda: se la tesi della difesa venisse confermata, verrebbe meno il vantaggio indebito in favore di Posteraro e, di conseguenza, la presunta utilità promessa in cambio di incarichi.
Occhiuto, nei suoi ultimi interventi pubblici, ha sottolineato che si trattava di rapporti tra privati, senza alcun rilievo pubblico. Inoltre, trapela che la società oggetto dell’attenzione investigativa fosse, all’epoca dei fatti, in bonis, cioè in buona salute economica.
I rapporti con Ferraro
Quanto ai rapporti con Ferraro, la procura ritiene che vi fosse una relazione consolidata, come suggerirebbero alcune intercettazioni. A sostegno di questa ricostruzione, ci sarebbero elementi contenuti nel decreto di perquisizione e negli atti acquisiti a seguito del ricorso al Riesame, relativo a misure reali. La difesa di Ferraro ha proposto ricorso per ottenere la restituzione del materiale sequestrato dalla Guardia di Finanza. Al centro della sua posizione, c’è l’acquisto di un’autovettura. Al momento, poche prove concrete: tutto ruota attorno a una conversazione familiare, ancora da interpretare.
L’assunzione di Valentina Cavaliere
L’ultimo fronte dell’indagine, affrontato anche da Occhiuto nella conferenza stampa di Lamezia Terme, riguarda i rapporti con Valentina Cavaliere. Una giovane che, come centinaia di altri candidati, ha partecipato a un concorso pubblico per entrare nella Regione Calabria, nel settore Formazione e Lavoro. La difesa ribadisce la totale regolarità delle procedure.
Al momento, la procura di Catanzaro non intende scoprire le proprie carte, almeno finché non saranno disponibili gli esiti delle perizie. Se verranno disposti nuovi interrogatori, si potrà considerare la fase istruttoria sostanzialmente conclusa. In caso contrario, i tempi dell’inchiesta potrebbero allungarsi moderatamente.