Occhiuto indagato per corruzione, nel mirino gli incarichi di Posteraro e Ferraro in Ferrovie della Calabria
Gli uomini della Guardia di finanza hanno acquisito documenti nella sede dell'azienda regionale. La Procura di Catanzaro punta a ricostruire i rapporti tra il governatore, l'ex socio e l'amministratore unico di Fdc
Un’ipotesi di corruzione a carico del presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, dell’amministratore unico di Ferrovie della Calabria Ernesto Ferraro e di Paolo Posteraro, capo segreteria di Matilde Siracusano, sottosegretaria del governo Meloni e compagna del governatore Occhiuto. Questo è quanto appare negli atti notificati venerdì scorso ai tre indagati dalla Guardia di finanza di Catanzaro su richiesta della Procura del capoluogo. Si tratta di decreti di perquisizione domiciliare, con avviso di garanzia, e una richiesta di acquisizione atti, eseguita nell’immediato dai finanzieri nella sede di Ferrovie della Calabria e notificata a Ferraro in quanto amministratore dell’azienda di trasporto pubblico della quale è socio unico la Regione Calabria.
Occhiuto indagato per corruzione: accertamenti anche sull’ex socio del governatoreNegli atti non vi è capo di imputazione, non vengono delineati i contorni della corruzione. La vicenda sarebbe però riconducibile ai pregressi rapporti economici tra Occhiuto e Posteraro, già soci in affari, e alla nomina di Ferraro ad amministratore unico di Ferrovie della Calabria, avvenuta il cinque febbraio 2022.
Due giorni dopo, il 7 febbraio 2022, Posteraro ha ottenuto un incarico da consulente amministrativo per Ferrovie della Calabria in attuazione di una delibera dell’amministratore unico. Un affidamento diretto da 120mila euro. Data di inizio incarico il 17 febbraio 2022, per 12 mesi con proroga fino al 31 marzo 2023 «nelle more di una definizione delle procedure in corso per la selezione di una figura dirigenziale». Ma Posteraro ha lasciato l’incarico a ottobre 2022 per entrare nell’entourage di Matilde Siracusano.
Sarebbero questi i contorni della vicenda, tutta da chiarire, che vede indagati Occhiuto, Ferraro e Posteraro in una inchiesta partita nel 2024 e che la Procura di Catanzaro sta ancora approfondendo.
Dal canto suo, il governatore Occhiuto si dichiara a disposizione dell’autorità giudiziaria affinché chiarisca i fatti perché, dice, «io non ho fatto nulla di male. E anzi, ho chiesto oggi stesso di essere interrogato dai magistrati, pure al buio, perché non so nemmeno quale circostanza mi viene contestata».
Nei giorni scorsi sono stati sentiti dagli organi di informazione sia Posteraro, il quale ha dichiarato di non avere nulla da dire, che Ferraro che si è detto «tranquillissimo».
La storia della notifica dell’avviso di garanzia ha cominciato a trapelare già venerdì. Rumors che volevano la finanza davanti alla residenza in Calabria di Occhiuto e che sono aumentati di volume col passare dei giorni. Fino a quando, tirato per la giacchetta da più testate, lo stesso governatore ha deciso di raccontare, tramite social, l’accaduto: «Ho ricevuto un avviso di garanzia per corruzione. A me? Che in questi anni ho gestito la Regione con un rigore assoluto, che non ho fatto mai niente che si avvicinasse pure lontanamente a un’ipotesi di corruzione».