Sezioni
Edizioni locali
20/11/2024 ore 07.57
Cronaca

Omicidi e casi di lupara bianca, così la ‘ndrangheta ha trasformato la Sibaritide in un cimitero

La Dda di Catanzaro lavora per risolvere i delitti di matrice mafiosa avvenuti dal 2018 a oggi. Finora il cerchio è stato chiuso solo sugli assassini di Maurizio Scorza, Hanene Hedhli e Pasquale Aquino

di Antonio Alizzi

Nella foto di copertina Leonardo Portoraro (in alto a sinistra), Francesco Elia (in basso a sinistra), Maurizio Scorza (al centro), Giuseppe Gaetani (in alto a destra) e Pietro Longobucco (in basso a destra)

La recente inchiesta contro gli Abbruzzese di Cassano Ionio, oltre a dare luce ai presunti fatti illeciti di cui rispondono Leonardo "Nino" Abbruzzese e company, permette di avere un quadro aggiornato sugli omicidi commessi nella Sibaritide dal 2018 ad oggi. Tutti eseguiti con la firma della 'ndrangheta. A metterlo nero su bianco è la Dda di Catanzaro, rappresentata nel procedimento penale in questione dal pubblico ministero Alessandro Riello.

'Ndrangheta nella Sibaritide, l’elenco dei morti e non solo

A partire dal 2018, la Sibaritide, come detto, è stata teatro di una serie di eventi violenti di matrice mafiosa, molti dei quali ancora irrisolti, che hanno trasformato questa area in una delle zone più problematiche della Calabria e dell’intero Mezzogiorno.

Di seguito un elenco dettagliato dei principali fatti di sangue avvenuti tra il 2018 e il 2023, che comprende sei omicidi, due casi di "lupara bianca" e un tentato omicidio.

Allo stato attuale, la Dda di Catanzaro ha esercitato l'azione penale contro Francesco Adduci e Francesco Faillace, accusati di aver ucciso Maurizio Scorza ed Hanene Hedhli, e contro alcuni imputati ritenuti concorrenti del delitto di Pasquale Aquino.

Non v'è dubbio che le attività investigative proseguono su più fronti per venire a capo di questa scia di sangue. Senza dimenticare che ad oggi rimane parzialmente risolta la strage di Cassano Ionio. Condannati all'ergastolo Cosimo Donato e Francesco Campilongo, ma i killer di Giuseppe Iannicelli, del piccolo Cocò Campolongo e della marocchina Ibtissam Touss restano senza un volto.