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18/07/2025 ore 12.44
Cronaca

Omicidio a Lamezia, il perito del gip: «Sofferenza psichiatrica all’origine dello sparo del padre contro il figlio»

Un dramma familiare che si consumava da anni, pressioni e continue richieste di denaro avrebbero determinato il «vizio mentale» che ha scatenato il delitto

di Ale. Tru.

Si è svolto, dinanzi al gip di Lamezia Terme Francesco De Nino, l’incidente probatorio volto ad accertare la capacità di intendere e di volere di Francesco Di Cello, 64 anni, reo confesso della morte del figlio Bruno. L’uomo è accusato di aver sparato contro il figlio 30enne, lo scorso 2 maggio in località Marinella a Lamezia Terme. Alla base di questo delitto vi sarebbero ragioni familiari in seguito ad anni di pressioni e richieste continue di denaro da parte del figlio il quale in seguito a questo comportamento era stato anche condannato per estorsione.

Uccise il figlio a Lamezia, disposta la perizia psichiatrica per Francesco Di Cello

Nel corso dell’incidente probatorio, volto a stabilire le condizioni cliniche dell’imputato, il dottore Stefano Ferracuti, consulente nominato dal gip, ha depositato ed illustrato la perizia psichiatrico forense con la quale ha accertato la sussistenza di un vizio di mente al momento del fatto, tale da grandemente scemare la consapevolezza e volontarietà del tragico evento.

Il perito, sollecitato dalle domande del giudice e dei legali di Francesco Di Cello, avvocati Giuseppe Spinelli e Renzo Andricciola, ha ben descritto il contesto costrittivo che ha cagionato il patologico e fatale senso di inevitabilità e di ultima spiaggia, nel quale la sofferenza psichiatrica dell’indagato si è manifestata, tracciando la causalità dell’evento nella malattia psichica, motivata ed innescata dagli impellenti problemi che il nucleo familiare stava subendo.