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08/04/2025 ore 12.53
Cronaca

Omicidio di Massimo Speranza, gli indagati davanti al gip: tutti si avvalgono della facoltà di non rispondere

I due Abbruzzese (Fioravante e Armando), Giovanni Abruzzese e Luigi Bevilacqua, detto “Gino”, e Rocco Azzaro, hanno deciso di fare scena muta rispetto alle accuse mosse dalla Dda di Catanzaro. I pm antimafia contestano omicidio volontario aggravato in concorso

di Antonio Alizzi

Si sono tenuti questa mattina, a Catanzaro, gli interrogatori di garanzia per gli indagati coinvolti nell’inchiesta sul delitto di Massimo Speranza, il 21enne conosciuto come “Il Brasiliano”, scomparso nel settembre del 2001. Davanti al giudice per le indagini preliminari Sara Merlini, i convocati hanno scelto di non rispondere alle domande, avvalendosi della facoltà di cui all’articolo 64 del codice di procedura penale.

A comparire dinanzi al gip sono stati Fioravante Abbruzzese, detto Banana, Luigi Bevilacqua, noto come Gino, Armando Abbruzzese, alias Andrea, e Giovanni Abruzzese, detto il Cinese, e Rocco Azzaro.

Il cadavere di Massimo Speranza occultato in un boschetto vicino all’abitazione in cui è stato ucciso

Le contestazioni

Secondo la Dda di Catanzaro, l’omicidio sarebbe stato ideato e pianificato come “lupara bianca” - ovvero senza il ritrovamento del corpo - all’interno di una strategia mafiosa tesa a punire il presunto tradimento di Speranza, sospettato di aver passato informazioni al clan rivale degli “italiani”. Nel dettaglio: Fioravante Abbruzzese, 71 anni, avrebbe avuto il ruolo di promotore dell’omicidio; Giovanni Abruzzese, 65 anni, attualmente recluso a Rebibbia, avrebbe condiviso la decisione di eliminare la vittima; Armando Abbruzzese, 47 anni, detenuto a Oristano, avrebbe partecipato attivamente al prelievo, al trasporto e all’occultamento del corpo; Luigi Bevilacqua, 57 anni, già assolto nel processo Reset, è ritenuto coinvolto nella fase ideativa e nell’accompagnamento iniziale della vittima; Rocco Azzaro, 70 anni, attualmente in carcere a Catania, avrebbe coordinato le fasi finali, conducendo la vittima verso il luogo dell’esecuzione; Ciro Nigro, 58 anni, oggi collaboratore di giustizia, avrebbe materialmente eseguito il trasporto e preso parte all’occultamento del cadavere.

Omicidio di Massimo Speranza, quattro dei cinque indagati davanti al gip di Catanzaro

Agli indagati viene contestato il reato di omicidio volontario aggravato in concorso, con le aggravanti della premeditazione, dei motivi abietti e futili e del metodo mafioso. Contestata inoltre l’appartenenza all’associazione mafiosa, con l’omicidio ritenuto funzionale al mantenimento del potere criminale attraverso l’eliminazione di un soggetto ritenuto “infedele”.

Il collegio difensivo

A difendere gli indagati, tra gli altri, gli avvocati Enzo Belvedere, Francesco Paolo Oranges, Giorgia Greco, Antonio Quintieri, Luca Acciardi e Cesare Badolato.