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14/05/2025 ore 18.06
Cronaca

Omicidio Muzzopappa a Nicotera, inchiesta chiusa per i presunti favoreggiatori di Pasquale Megna: 7 indagati – NOMI

Sono accusati dalla Procura di Vibo di aver aiutato l’omicida – dal febbraio 2023 collaboratore di giustizia – ad eludere le indagini

di Giuseppe Baglivo

Ci sono sette indagati per il reato di favoreggiamento personale nell’ambito di un’inchiesta avviata dalla Procura di Vibo Valentia dopo l’omicidio di Giuseppe Muzzupappa, fatto di sangue commesso da Pasquale Megna (attuale collaboratore di giustizia) a Nicotera Marina il 26 novembre del 2022. In particolare, la Procura di Vibo Valentia ha chiuso l’inchiesta nei confronti degli indagati che avrebbero aiutato Pasquale Megna ad eludere le indagini dopo l’omicidio. Si tratta di: Francesco Congiusti, 46 anni, di Nicotera Marina; Angelo Carrieri, 27 anni, di Nicotera Marina; Emanuele Carrieri, 21 anni, di Nicotera Marina; Fortunato Gurzì, 24 anni, di Nicotera Marina; Pantaleone Lentini, 36 anni, di Comerconi; Costantino Panetta, 41 anni, di Vibo Valentia; Gennaro Borzì, 37 anni, di Spilinga.

Le contestazioni

In particolare, Francesco Congiusti è accusato di aver rimosso l’impianto di videosorveglianza del bar Planet di Nicotera Marina all’interno del quale Pasquale Megna ha freddato a colpi di pistola il 38enne Giuseppe Muzzopappa. Il tutto al fine di sottrarre la possibile acquisizione delle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza e poter così aiutare Pasquale Megna – che nel frattempo si rendeva irreperibile – ad eludere le indagini delle forze dell’ordine. Emanuele Carrieri e Fortunato Gurzì sono invece indagati per aver aiutato Pasquale Megna ad eludere le investigazioni rendendo dichiarazioni che per la Procura di Vibo non corrispondono a verità. Nello specifico Fortunato Gurzì, dopo l’omicidio, escusso in qualità di persona informata dei fatti dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia, avrebbe dichiarato dapprima di non essere stato presente nel bar Planet e, successivamente, di essere uscito dal bagno ed essere scappato dalla porta del retro del locale dopo aver udito dei colpi d’arma da fuoco e senza assistere quindi all’omicidio. Emanuele Carrieri, dal canto suo, il 9 dicembre 2022 ha invece dichiarato ai carabinieri di non essere stato presente nel bar Planet nella serata in cui era stato consumato l’omicidio.

Angelo Carrieri, dopo l’omicidio, si sarebbe invece posto alla guida dell’auto di Pasquale Megna accompagnandolo a nascondersi in un’abitazione di località Monte Poro. Sentito dai carabinieri, in qualità di persona informata dei fatti, avrebbe dichiarato di essersi trovato in una sala del bar diversa (segnatamente la stanza delle slot machine) rispetto a quella dove è avvenuto l’omicidio e, uditi gli spari, si sarebbe allontanato uscendo dalla porta posta sul retro del locale. Avrebbe inoltre dichiarato che Pasquale Megna “non era presente all’interno del bar”.
Pantaleone Lentini e Gennaro Borzì sono poi accusati di aver fornito ospitalità a Pasquale Megna nelle rispettive abitazioni, tra il 26 e il 27 novembre 2022, aiutandolo negli spostamenti successivi. Costantino Panetta è infine accusato del reato di favoreggiamento in quanto avrebbe ospitato a Vibo Valentia Pasquale Megna in un appartamento sito in via Giovanni Falcone. Il tutto nell’arco temporale ricompreso tra il 27 novembre 2022 e il 9 gennaio 2023 quando Pasquale Megna veniva arrestato dai carabinieri nel quartiere Feudotto di Vibo.

Gli avvocati

Tutti gli indagati (attraverso i rispettivi difensori, gli avvocati Francesco Schimio, Francesco Capria, Franco Pagano, Maurizio Prestia) avranno ora venti giorni di tempo per chiedere al pm di essere interrogati o presentare eventuali memorie difensive. Da ricordare che Pasquale Megna – intraneo insieme alla sua famiglia al clan Mancuso – ha deciso di collaborare con la giustizia (Dda di Catanzaro) dal febbraio del 2023.