Operazione Medusa, un network strutturato e organizzato che traffica migranti ma gli sbarchi diminuiscono
Nel 2025 al porto di Reggio solo quattro approdi e gli arrivi in Italia più che dimezzati dal 2023 a oggi. Intanto la Dda e la Polizia di Stato reggine iniziano a ricostruire un traffico di migranti con un giro di affari milioni di euro
Oltre 70 mila tra il 1 gennaio e l’8 luglio 2023, quasi ventottomila nello stesso periodo nel 2024 e quasi 32 mila dal primo gennaio a oggi. Questo il flusso aggiornato, secondo i dati del ministero dell’Interno, dei migranti in sbarcati in Italia. Un flusso che sta subendo una flessione che segna tra il 2023 e il 2024 un primo stacco più significativo. Alle nostre latitudini ciò si sta traducendo in una diminuzione progressiva degli approdi al porto di Reggio. Ciò nonostante dallo scorso anno sia stato finanziato dal Viminale e allestito un hot spot per la prima accoglienza. In questo 2025 gli approdi a Reggio sono stati solo quattro mentre le ong che soccorrono in mare vengono dirottate verso porti molto più lontani come Ravenna e Savona.
Migranti soccorsi in mare, Francesco Creazzo (Sos Mediterranee): «La nostra denuncia sempre più necessaria»Dunque gli accordi per i rimpatri e le politiche di chiusura stanno producendo il risultato di “risolvere” il fenomeno migratorio impedendo le partenze, rimpatriando le persone in fuga e scoraggiando le ong nel soccorso? Non si parte più o forse non si arriva più? Forse, invece, si continua a partire anche se “non si sa”, “non si vede” e “non si arriva”. E questo potrebbe essere l'obiettivo: non sapere, non occuparsene, sottostimare, tacere un fenomeno che non si ha interesse a governare veramente.
Difficile anche solo immaginare, con guerre, povertà e libertà negate dilaganti in tre quarti di mondo, che persone intente a sopravvivere possano desistere da tale aspirazione per via di queste politiche. Senza una efficace gestione legale dei flussi, che non possono ragionevolmente essere fermati se non con interventi di caratura internazionale anche nei paesi di provenienza, i migranti continueranno a trovare alternative anche illegali. Tentare di ricostruirsi altrove quella vita che nel paese di origine è minacciata resta e resterà un'urgenza. Ciò anche al costo di non sopravvivere a quello stesso tentativo, come le testimonianze e i naufragi noti, silenti e ignoti dimostrano. Un fenomeno di portata immane rivelato anche dal sistema criminale organizzato che inizia ad emergere dalla recente operazione Medusa, coordinata della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Continua a leggere su IlRegginot.it.