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21/05/2025 ore 17.02
Cronaca

Operazione Millennium, il procuratore aggiunto Musolino: «Cosca Alvaro dominante anche al di là dei suoi feudi storici»

Il magistrato evidenzia la capacita del clan di rigenerarsi nonostante le inchieste: «Alleanza fluide per gestire il traffico di droga». Sono 200 gli indagati nel blitz della Dda di Reggio Calabria

di Elisa Barresi

“Millennium” racchiude anni bui di una storia criminale che va oltre i confini reggini. Le cosche continuano a rigenerarsi mantenendo solida la gerarchia verticale e l’unità che ha fatto solida la ‘ndrangheta. Interessate alcune tra le più importanti cosche di ’ndrangheta i cui sodali sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno all’associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico, anche internazionale, di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, scambio elettorale politico mafioso e detenzione e porto di armi.

Lombardo: «La ’ndrangheta si evolve e in Italia la combattiamo con un ritardo tecnologico. Ma l’antimafia c’è e dà risposte»

Lo ha detto chiaramente il procuratore Stefano Musolino: «L’indagine mette in evidenza la capacità resiliente della cosca Alvaro di restare dominante in amplissimi territori della provincia tirrenica, perché alcune attività estorsive fanno riferimento anche a territori estranei a quelli che sono in qualche maniera le cittadine su cui storicamente la cosca Alvaro ha esercitato il suo dominio». Una capacità che deve far riflettere sulla resilienza che «riguarda anche soggetti che sono già stati detenuti e riguarda quindi anche la capacità della pena di modificare atteggiamenti e comportamenti di vita da parte dei soggetti coinvolti in precedenti indagini».

L’indagine, infatti, vira sul narcotraffico diventato il cuore pulsante della ’ndrangheta che ha consolidato la capacità autentica di restare riconosciuta a livello internazionale e nazionale come player decisivo nei contesti criminali in cui opera: «Nel narcotraffico, con i numeri e le capacità di alleanze che la ’ndrangheta muove, le stesse definizioni territoriali e di cosca tendono a disperdersi, per confluire invece in una gestione diretta di quel traffico, nell’ambito di alleanze sempre piuttosto fluide. Questa complessità per noi rappresenta una sfida, anche dal punto di vista giuridico, che stiamo cercando di affrontare».

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