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17/03/2025 ore 18.58
Cronaca

Pizzaiolo ucciso a Crotone, conclusione indagini per 4 familiari accusati di tentato omicidio nei confronti di un poliziotto – NOMI

Francesco Chimirri è stato raggiunto da un colpo di pistola sparato dal vice ispettore Giuseppe Sortino, che sarebbe stato vittima di una brutale aggressione. Indagata per favoreggiamento anche una quinta persona

di Redazione Cronaca

Tentato omicidio aggravato, lesioni personali pluriaggravate, resistenza e violenza a un pubblico ufficiale in concorso, porto abusivo e illegale di armi o oggetti atti a offendere in concorso. Sono questi i reati di cui sono accusati i quattro familiari di Francesco Chimirri, il 44enne ucciso il 7 ottobre scorso a Crotone da un colpo di pistola sparato dal vice ispettore della Polizia Giuseppe Sortino dopo che avrebbe assistito ad un incidente stradale provocato dalla vittima. I quattro sono ritenuti gli autori di un violento pestaggio ai danni dello stesso Sortino ed oggi sono stati notificati loro dai carabinieri gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, emessi dalla Procura di Crotone, guidata dal procuratore Domenico Guarascio.

Si tratta di Domenico Chimirri, 18 anni, e Domenico Chimirri, 67 anni, figlio e padre della vittima; Antonio Chimirri, 41 anni, e Mario Chimirri, 36 anni, fratelli del pizzaiolo.

Il provvedimento di oggi arriva dopo gli arresti eseguiti lo scorso 6 dicembre. L’autorità giudiziaria «ha integralmente concordato con le risultanze delle investigazioni, condotte dagli operanti sotto la direzione della Procura e, in questa seconda fase, corroborate e integrate anche dagli esiti sia dei rilievi che degli accertamenti tecnici» effettuati dai carabinieri dal Ris di Messina, «acclarando le responsabilità dei predetti, con delle varie e diversificate condotte», fanno sapere i carabinieri. 

La brutale aggressione e l’omicidio di Chimirri

L’episodio come detto risale al 7 ottobre 2024, quando il poliziotto, mentre si stava recando in Questura a Crotone per prendere servizio, avrebbe notato un’auto che stava percorrendo la statale 106 a una velocità elevatissima ed avrebbe provocato due lievi collisioni con altrettanti veicoli. Sortino avrebbe così deciso di seguirla fermandosi poi in via don Giuseppe Puglisi nel quartiere Lampanaro di Crotone, dove, dopo aver richiesto delucidazioni a chi stava in quell’auto – identificati in Francesco Chimirri e il figlio – sarebbe stato percosso, anche mediante l’utilizzo di uno sfollagente.

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I fatti, fanno sapere gli investigatori, sono stati ricostruiti anche grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza private, immediatamente acquisite, e dai video realizzati da alcuni privati cittadini e “postati” su Tik Tok. Importanti poi le testimonianze rese da chi ha assistito alla scena. Da tutto ciò, spiegano i carabinieri, si sarebbe appurato che il poliziotto, prima percosso solo da Francesco Chimirri e dal figlio, era stato poi raggiunto anche dagli altri tre loro familiari, attualmente agli arresti domiciliari, che avrebbero proseguito nel pestaggio, in diverse fasi, cagionandogli delle lesioni gravissime, che, solo per un mero caso fortuito e accidentale, non hanno condotto al suo decesso. Uno degli aggressori avrebbe poi imbracciato la pistola di Sortino – con cui poco prima aveva sparato a Francesco Chimirri – tentando di sparargli, quando era per terra e in ginocchio.

L’individuazione dei responsabili 

L’identificazione dei presunti responsabili dell’aggressione, riferiscono ancora dall’Arma, è avvenuta dapprima grazie alla tempestività dell’intervento sul posto e all’immediata acquisizione dei video, venendo successivamente corroborata e arricchita dal lavoro di comparazione sia fotografica che di ricostruzione dei fatti al secondo, anche mediante delle intercettazioni telefoniche degli indagati, effettuate dai carabinieri del Nucleo investigativo del dipendente Reparto operativo, che avrebbero documentato l’esatta dinamica della vicenda, appurando come, già dall’inizio della colluttazione, provocata dal figlio del defunto e da quest’ultimo, il vice ispettore si fosse qualificato come un appartenente alle forze di Polizia e gli stessi, nonostante ciò, avessero proseguito nella loro azione, tentando persino di ucciderlo.

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Indagata una quinta persona

Il provvedimento è stato notificato oggi anche a un 25enne crotonese, Bruno Luchetta il quale, interessato da uno dei due sinistri stradali, provocati da Francesco Chimirri, è indagato per favoreggiamento personale, poiché, pur avendo assistito alle fasi iniziali del pestaggio, così come rilevato dall’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, durante l’escussione a sommarie informazioni testimoniali, ha omesso di riferire qualsivoglia utile circostanza alle indagini, così aiutando gli altri a eluderle nella fase iniziale.