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18/03/2025 ore 09.32
Cronaca

«In Calabria volevano 150mila euro “per non avere problemi”», la denuncia di un’impresa di Udine

Il racconto del presidente della Icop impegnata in un cantiere nel Cosentino: «Eravamo già stati a Napoli e Cefalù ma non avevamo mai avuto richieste estorsive. Non prenderemo più altri lavori qui». La vicenda si concluse con l’arresto di sei persone per estorsione aggravata da metodo e finalità mafiosa

di Redazione Cronaca

«'Per non avere problemi' avremmo dovuto versare il 3% del valore del contratto: 150 mila euro che sarebbe stato ricavato dalla sovra fatturazione realizzata da ditte colluse, utilizzando documentazione falsa relativa a consegne di cemento, smaltimento in discarica e altre prestazioni di servizi sovradimensionati». È la richiesta fatta a un dipendente della Icop di Basiliano (Udine) dalla 'ndrangheta alla stessa azienda, che denunciò il fatto alla Direzione investigativa antimafia di Trieste. La vicenda risale a due anni fa e si è conclusa con l'arresto di sei persone per estorsione aggravata da metodo e finalità mafiosa.

Chiedevano soldi a un imprenditore edile per garantirgli la “protezione” nel Cosentino: arrestate 5 persone per estorsione – NOMI


Il caso è riportato con grande risalto dal quotidiano friulano Messaggero Veneto e da altri quotidiani del gruppo Nem. A rivelarlo alla stampa è il presidente della Icop, che si occupa di costruzioni e opere speciali di ingegneria, Vittorio Petrucco in una lunga intervista. La Icop aveva «un subappalto dalla Tre Colli spa con cui collaboriamo da sempre ed estranea ai fatti, per realizzare la variante al metanodotto Pisticci - Sant'Eufemia, quarto tronco, per conto di Snam rete gas». Si trattava di scavare un micro tunnel nel comune di Trebisacce, un appalto da cinque milioni di euro nel quadro di un'opera pubblica molto più estesa. A mandare la richiesta sarebbe stata la cosca Abbruzzese, precisa il Messaggero Veneto.

«Dal punto di vista lavorativo, si decise di andare avanti, come se nulla fosse stato», spiega Petrucco. Per il quale, per non aver paura in questi casi «non devi pensare». «Eravamo già stati sia a Napoli, in piazza Municipio, sia a Cefalù, in Sicilia, per un grosso lavoro delle Ferrovie, e non avevamo mai avuto problemi. Dove c'è un controllo serio dello Stato, non succede nulla». Prenderà altri lavori in Calabria? «Penso proprio di no».