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11/12/2019 ore 17.59
Cronaca

Processo ai pentiti, condanne per 11 affiliati al clan Giampà

Assolto «per non avere commesso il fatto» solo Mario Francesco Meliadò. Pena più alta per Giuseppe Giampà: 25 anni e 5 mesi di reclusione

di Tiziana Bagnato

Si è concluso in Corte d’Assise d’Appello a Catanzaro il processo a carico di 12 collaboratori di giustizia lametini affiliati alla cosca Giampà. Undici le condanne, una sola l’assoluzione, in riforma della sentenza emessa il 23 marzo 2018 del gup di Catanzaro e della sentenza del 12 aprile 2019.

 

Ad essere assolto «per non avere commesso il fatto» è stato Mario Francesco Meliadò. Ecco, invece, le pene comminate agli altri pentiti per accuse che vanno a vario titolo dall’associazione a delinquere di stampo ‘ndranghetistico, omicidi tentati e consumati, rapine, detenzione illegale di armi, estorsioni e ricettazione.

 

Giuseppe Giampà è stato condannato a 25 anni e 5 mesi di reclusione; Angelo Torcasio 18 anni e 11 mesi; Saverio Cappello 15 anni; Francesco Vasile 15 anni e 8 mesi; Rosario Cappello 13 anni, dieci mesi e venti giorni; Battista Cosentino nove anni, cinque mesi e 20 giorni; Luca Piraina 13 anni; Pasquale Catroppa sette anni e sei mesi; Giuseppe Cappello tre anni e dieci mesi e mille euro di multa; Francesca Teresa Meliadò quattro anni e due  mesi e 1200 euro di multa; Vincenzo Ventura undici anni e 6 mesi. Per alcuni di loro sono stati riunificati i reati giudicati in altre sentenze.