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31/10/2025 ore 09.06
Cronaca

«Quante ammonizioni fai domani?»: il coraggio dell'arbitro di Taurianova che ha detto No alle partite truccate

Grazie al coraggio di Stefano Milone, l’operazione “Penalty” ha smantellato un sistema di frode sportiva: «Ho denunciato, ha vinto la legalità». Il direttore di gara ha ricevuto il Premio “De Sanctis – Sport, rispetto e legalità”

di Francesco Roberto Spina

È anche grazie al coraggio di denunciare avuto da un arbitro calabrese se l’operazione “Penalty” ha smantellato un vasto sistema di frode sportiva che minacciava l’integrità del calcio giovanile e delle serie minori.

Stefano Milone, della Sezione di Taurianova, ha infatti denunciato comportamenti illeciti del collega Luigi Catanoso, della Sezione di Reggio Calabria, oggi agli arresti domiciliari insieme ad altri quattro indagati per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva e alle scommesse.

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Milone ha raccontato al suo designantore di aver ricevuto, la notte del 17 agosto 2024, alla vigilia della partita Empoli-Lazio Primavera, la visita in hotel di Catanoso e di «un uomo di circa quarant’anni, alto e un metro e ottanta, robusto, senza barba e calvo, con accento calabrese», che successivamente verrà riconosciuto come Giancarlo Fiumano, uno degli arrestati nell’operazione della procura di Reggio. Secondo quanto emerge dall’ordinanza del gip Andrea Iacovelli, i due (Catanoso e Fiumano) avrebbero cercato di corrompe Milone offrendo 3.000 euro in cambio di informazioni riservate sulla gara Empoli-Lazio del campionato Primavera: chi avrebbe segnato per primo, quante ammonizioni avrebbe sanzionato il direttore e eventuali rigori da concedere, in modo da orientare le scommesse verso l’esito “over”, gestite tramite siti esteri e quindi difficili da controllare. «Dacci qualche informazione su chi segna per primo  – avrebbero chiesto Catanoso e Fiumano e Milone – . Quante ammonizioni fai domani?».

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Milone si è però rifiutato di rispondere: «Dopo queste domande, ho risposto ad entrambi di non voler rilasciare nessuna informazione e l’altra persona presente (Fiumano ndr) mi chiedeva come mai non stavo accettando queste richieste – ha detto Milone – ; mi diceva di stare tranquillo che le giocate vengono fatte dall’estero e sono tutte sicure e che domani dopo la partita avrei ricevuto il mio compenso di tremila euro». Subito dopo l’incontro con i due, Milone ha informato il designatore Maurizio Ciampi, che lo ha sostituito per la partita, aprendo la strada all’indagine federale.

L’inchiesta, condotta dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e dalla guardia di Finanza di Roma, ha ricostruito un meccanismo preciso, fatto di rigori inesistenti, espulsioni pilotate e scommesse organizzate da imprenditori toscani, il tutto finalizzato a ottenere ingenti guadagni illeciti.  Grazie alla sua testimonianza, Milone ha permesso di fermare questo meccanismo che aveva invece avuto successo con altri direttori di gara, come nel caso di Gianluca Catanzaro, che aveva percepito diecimila euro per pilotare una partita Under 19.

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Per il suo gesto, Stefano Milone è stato premiato ieri a Roma con il Premio “De Sanctis – Sport, rispetto e legalità”, promosso dalla Fondazione De Sanctis e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero per lo Sport e i Giovani. Alla cerimonia hanno partecipato personalità del mondo sportivo come Giovanni Malagò, Dino Zoff e Luca Pancalli, mentre il Ministro Andrea Abodi, presidente della giuria, ha sottolineato che «non c’è sport senza regole, ma nemmeno senza arbitro».

«È stato semplice trovare il coraggio di denunciare – ha commentato Milone alla consegna del riconoscimento  – . Mi sono sentito tutelato e credo che abbiamo tutti gli strumenti per rispettare le regole. Ero contento già quando ho denunciato, lo sono anche ora che ha vinto la legalità». 

La Sezione Aia di Reggio Calabria ha espresso pieno apprezzamento per il gesto di Milone, definendolo attraverso un post pubblicato sui social «un esempio autentico di integrità e lealtà, modello per tutti gli associati e per le nuove generazioni».