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09/05/2025 ore 09.00
Cronaca

Reggio Calabria, sequestrati beni per 3 milioni e mezzo di euro a un’impresa per la produzione di calcestruzzo

La società è riconducibile a un imprenditore considerato legato alla cosca Libri, arrestato nell’ottobre 2023 nell’ambito dell’operazione “Atto quarto” e condannato in primo grado a 10 anni e 8 mesi di carcere

di Redazione Cronaca

Ieri, personale della Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria ha eseguito, nella città di Reggio, un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Reggio Calabria Sezione - Misure di Prevenzione, su proposta formulata congiuntamente dalla locale Procura della Repubblica e dal questore di Reggio Calabria.

Il provvedimento ablatorio ha interessato in particolare una società attiva nella produzione di cemento, calcestruzzo e frantumazione di inerti, riferibile ad un imprenditore reggino attivo nel settore dell'edilizia e, in particolare, nella costruzione di edifici residenziali e non residenziali.

L’uomo era stato arrestato il 13 ottobre 2023 in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria il 3 ottobre dello stesso anno, nell'ambito dell'operazione cosiddetta "Atto quarto”.

L’uomo sarebbe imprenditore di riferimento della cosca "Libri" e all'esito del procedimento di primo grado è stato condannato alla pena di anni 10 e mesi 8 di reclusione. Le risultanze investigative hanno documentato le modalità spiccatamente estorsive con cui i Libri imponevano agli operatori edili della zona di avvalersi per le forniture di cemento dalla società oggi sequestrata, costituita negli anni con capitale sociale dei figli dell'imprenditore.

Le odierne indagini patrimoniali hanno consentito di raccogliere rilevanti elementi indiziari volti a dimostrare come l'imprenditore in questione, «garantiva l'infiltrazione della cosca "Libri" in tale nevralgico settore imprenditoriale, assicurando al sodalizio il versamento di quote dei ricavi ottenuti oltre all'assunzione di personale segnalato dai suoi rappresentanti apicali, nonché forniva un contributo per il sostentamento ed il pagamento delle spese legali in favore degli accoscati detenuti, ottenendo, in cambio, un concreto e dirimente appoggio imprenditoriale».

Accogliendo la proposta formulata congiuntamente dal procuratore della Repubblica e dal questore di Reggio Calabria, il Tribunale di Reggio Calabria - Sezione delle Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, allo stato degli atti e fatte salve successive valutazioni, ha disposto, pertanto, il sequestro del patrimonio, per un ammontare complessivo di 3.500.000 euro così composto: una società a r.l., comprensiva delle quote sociali e del patrimonio aziendale della stessa, costituito da un vasto appezzamento di terreno, sede dell'impianto di calcestruzzo; 32 veicoli industriali; 4 appezzamenti di terreno; un immobile a piano terra; somme di denaro e assegni circolari per un ammontare di 423.718,08 euro.