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10/05/2017 ore 08.49
Cronaca

Reggio, confiscate quattro opere d’arte al “re dei videopoker”

Le opere d’arte del valore complessivo di 150mila euro saranno esposte al Palazzo della Cultura “Pasquale Crupi”
di Redazione

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e del Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri – Nucleo di Cosenza, hanno eseguito, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, una misura di prevenzione patrimoniale, disposta dalla locale Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, nei confronti di Gioacchino Campolo - noto imprenditore reggino,operante principalmente nel settore dei “video poker”, indicato quale contiguo alle cosche di ‘ndrangheta “Audino”, “Zindato”, “Libri” e “De Stefano” - condannato, in via definitiva, ad anni 16 di reclusione per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso e già sottoposto alla misura personale della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno per anni 4.


Nell’occasione i militari della Guardia di Finanza e dei Carabinieri hanno sottoposto a confisca beni di interesse storico artistico di valore stimato pari a 150.000,00 euro.


I beni oggetto di confisca sono costituiti dalle seguenti opere d’arte in marmo bianco e policromo che all’esito dell’ispezione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, sono risultate degne di tutela e risalenti ai secoli XVII - XVIII:


- un altare chiesastico - fontana da chiesa, composto da 6 pezzi (valore: € 25.000,00);
- due statue raffiguranti un personaggio maschile e uno femminile (valore complessivo: €
120.000,00);
- una cornice - porticina di tabernacolo (valore: € 5.000,00).


Il provvedimento giudiziario in rassegna costituisce la prosecuzione, sotto il profilo dell’aggressione patrimoniale ai beni riconducibili a Campolo, di una articolata indagine (operazione “Geremia”), coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria - G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria.

 

Tali opere definitivamente recuperate attraverso la positiva sinergia istituzionale tra il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di prevenzione, la locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, la Guardia di Finanza e il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri della Calabria, ora custodite dall’“Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”, sono attualmente in esposizione al pubblico all’interno di una sala del Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria - unitamente ad altri 125 dipinti d’autore già confiscati nella medesima procedura – nell’ambito di una mostra permanente delle opere d’arte confiscate alla mafia intitolata “A tenebris ad lucem – L’arte ritrovata torna bene comune”.