Rimborsi gonfiati all’Azienda ospedaliera di Cosenza, otto dipendenti rischiano il processo
Secondo la Procura le prestazioni lavorative retribuite in realtà non sarebbero mai state svolte. L’indagine partita nel 2023 dopo un esposto dell’allora commissario straordinario De Salazar
Otto dipendenti dell'Azienda ospedaliera di Cosenza rischiano il processo per truffa aggravata. Nel mirino della procura, coordinata dal procuratore capo Vincenzo Capomolla, sono finite le prestazioni lavorative - nello specifico turni festivi e straordinari notturni - regolarmente retribuite ma, secondo i detective della Guardia di Finanza di Cosenza, mai effettivamente svolte. L’indebita percezione di somme di denaro da parte del personale dell’Azienda ospedaliera si sarebbe verificata tra il 2020 e il 2023. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, sono state svolte dal pubblico ministero Antonio Bruno Tridico, il quale ha invocato il rinvio a giudizio.
Fissata l'udienza preliminare
Il gup del tribunale cittadino, Alfredo Cosenza ha disposto la fissazione dell'udienza preliminare per l'11 giugno. Compariranno gli imputati con i rispettivi difensori. Saranno presentate questioni preliminari, e qualora non vi fossero intoppi procedurali, si passerà alla discussione della pubblica accusa e successivamente a quella del nutrito collegio difensivo.
Secondo la Guardia di Finanza, alcuni collaboratori amministrativi avrebbero indebitamente erogato indennità a favore di altri dipendenti. Le somme percepite riguardavano turni festivi, straordinari, notturni e reperibilità non effettivamente svolti.
L’analisi delle buste paga e dei dati di timbratura ha evidenziato che gli imputati avrebbero ricevuto compensi indebiti, sia per straordinari mai effettuati – spesso in quantità significative – sia per prestazioni liquidate in periodi in cui il dipendente risultava addirittura in malattia.
Il "pentito" dell'inchiesta
Durante la fase delle indagini, è arrivata la confessione di Giuseppe Ippolito, il quale, in qualità di assistente tecnico dell’Ufficio Gestione Risorse Umane, avrebbe inserito manualmente dati falsi per simulare la presenza in ufficio dei dipendenti coinvolti. Il sospetto è che questi ultimi abbiano successivamente ricambiato il favore, versandogli una percentuale delle somme sottratte all’Azienda Ospedaliera.
La denuncia di De Salazar
L’indagine ha avuto origine alla fine del 2023, quando l’allora commissario straordinario Vitaliano De Salazar, notando gravi anomalie nelle buste paga di alcuni dipendenti, ha deciso di presentare un esposto alla Procura.
Rischiano dunque il processo Francesco Verrino, Luigi Pellegrino, Roberta Chiarello, Franco Perri, Roberto (Vincenzo F.) Sacco, Giuseppe Ippolito, Francesco Bonanno e Francesco Crugliano. Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Nicola Rendace, Francesco Clausi, Giovanni Maria Cirio, Rossana Cribari, Alessandra La Valle, Rossana Bozzarello, Giuseppe Bruno, Franz Caruso e Antonio Sanvito.