Rinascita Scott, nel processo a Cosenza assolti gli ex consiglieri regionali Nicola Adamo e Pietro Giamborino
Decisione della giuria a pochi minuti dalle richieste di condanna formulate dalla Dda di Catanzaro che aveva invocato 2 anni per l’ex vice presidente del Consiglio regionale e 3 per il politico vibonese
Tutti assolti pochi minuti dopo le richieste di condanna formulate dalla Dda di Catanzaro: si è concluso così il troncone del processo Rinascita Scott istruito davanti al Tribunale di Cosenza a partire dal filone principale che ha colpito le cosche di Vibo Valentia. Imputati erano gli ex consiglieri regionali Pietro Giamborino, per il quale erano stati chiesti 3 anni di reclusione, Nicola Adamo (per lui la richiesta era di 2 anni) e Filippo Valia, nipote di Giamborino, per il quale il pm aveva chiesto 2 anni e 6 mesi.
Secondo l’accusa avrebbero cercato di influenzare illecitamente il corso di una causa davanti al Tar avente ad oggetto l’aggiudicazione di alcuni lavori di messa in sicurezza nel Vibonese. Giamborino, attivato dal nipote, avrebbe interpellato Nicola Adamo affinché intercedesse con un giudice del Tar. In cambio ad Adamo (che accettava) sarebbero stati promessi 50mila euro come prezzo della sua mediazione illecita sia con un giudice del Tar che con i membri della commissione tecnica che il Tar avrebbe dovuto nominare nell’ambito della causa.
Nel procedimento era implicato anche Giuseppe Capizzi, in qualità di amministratore unico del Consorzio stabile Progettisti Costruttori, che avrebbe chiesto, attraverso Valia, a Giamborino di attivarsi per influenzare la causa. La sua posizione è stata stralciata poiché l’imputato ha chiesto l’affidamento in prova ai servizi sociali. La richiesta è stata accolta e c’è stato affidamento in prova con esito favorevole e pena sospesa. Pietro Giamborino è stato condannato a un anno e 6 mesi nel troncone principale del maxi processo ma assolto dall’accusa di associazione mafiosa.