Ritorno in Calabria da incubo per un ex poliziotto: «Disabile e malato, mi hanno abbandonato in stazione sotto la pioggia»
Maurizio Coluccio, originario di Praia a Mare, sarebbe stato costretto a raggiungere i binari sotto un diluvio a bordo di una carrozzina già inzuppata d’acqua. Ora, dopo aver denunciato l’accaduto sui social, ha presentato una formale contestazione al sito di Rfi Italia
«Il mio viaggio, già compromesso da un iniziale disagio a Siena (costretto a percorrere un tratto di stazione sotto una leggera pioggia, a causa della mancanza di organizzazione, per arrivare al treno regionale di inizio viaggio), è culminato in una grave violazione dei miei diritti, come persona con handicap grave, a Firenze Rifredi, dove ho effettuato il cambio per poter proseguire». Inizia così, la lunga lettera con cui Maurizio Coluccio, originario di Praia a Mare ma residente a Siena, ha denunciato uno spiacevole episodio. Lo scorso 15 aprile, il 54enne stava tornando in Calabria per le festività pasquali, ma il viaggio si sarebbe rivelato un'Odissea poiché in stazione, durante il cambio del treno, sarebbe stato costretto a percorrere centinaia di metri sotto la pioggia, su una carrozzina già inzuppata d'acqua.
La malattia e l’attivismo
Fino al 2010, Maurizio Coluccio era un agente della Polizia stradale, poi ha scoperto di essersi ammalato della Sindrome di Cogan in forma atipica, malattia autoimmune e degenerativa, ed è stato costretto a lasciare il lavoro. Da allora, difende e tutela i diritti delle persone con disabilità, sui social e nella vita reale.
«Sono stato umiliato»
Il 52enne di Praia a Mare avrebbe subito una forte umiliazione. «A Firenze Rifredi, invece di ricevere l'assistenza adeguata (non per colpa degli addetti sul posto), per il cambio treno verso Napoli (e successivo cambio senza problemi per la mia destinazione finale), mi è stata fornita una sedia a rotelle completamente inzuppata d'acqua – prosegue il suo racconto – vista la pioggia incessante del momento». Secondo la sua versione, il personale incaricato all'assistenza non avrebbe fornito nemmeno dispositivi di protezione, ad esempio ombrelli o teli.
Dopo le proteste di Maurizio, gli addetti al servizio avrebbero subito informato il responsabile del servizio Sala Blu della stazione Firenze Santa Maria Novella, ma non sarebbe stata offerta alcuna alternativa. «Sono stato costretto – continua – ad attraversare tutta la stazione sotto una pioggia incessante, per raggiungere i sottopassi ferroviari e arrivare al binario del treno successivo».
L'aiuto del personale di Trenitalia
Di lì a poco, fortunatamente, sarebbe intervenuto il personale di Trenitalia per aiutarlo. «Solo grazie all'intervento successivo del personale di Trenitalia a bordo dell'Intercity 583, che ha dimostrato umanità e professionalità, ho potuto proseguire il viaggio in condizioni accettabili». Ed ancora: «Il personale di Trenitalia, con grande disponibilità, mi ha aiutato ad aprire la valigia, a prendere abiti asciutti, compreso gli indumenti intimi, mi ha accompagnato ad un'altra carrozza per cambiarmi nel bagno dei disabili, molto più grande del normale bagno delle altre carrozze, e mi ha assistito in tutto, considerando le mie gravi difficoltà fisiche. La loro gentilezza è stata un faro di speranza in una situazione altrimenti disastrosa».
La denuncia pubblica
«Fatti del genere non devono finire nel dimenticatoio», tuona Maurizio, alimentato dalla rabbia che, spesso, le sue denunce non troverebbero spazio a sufficienza sulle colonne dei giornali.
«Fin troppo facile parlare di disabilità e dei problemi dei disabili, quando poi le denunce fatte da chi, come me, in questo caso, subisce delle ingiustizie gravi, finiscono sempre per sbattere contro il muro dell'omertà giornalistica, senza che le istituzioni ne vengano mai a conoscenza». Ed è per questo che l'ex poliziotto ha presentato anche un formale ricorso. «L'ho presentato tramite il sito di Rfi Italia e ho anche dato delega al presidente della odv "I nodi dell'amore", Giovanni Gravilli, di occuparsi della vicenda».