Rossano, la Cassazione conferma (dopo 15 anni) le responsabilità dell’ex dirigente comunale per un infortunio sul lavoro
Ribaltata la decisione della Corte d'Appello e riconosciuta la colpa del funzionario e del preposto dell'autoparco comunale. La guardia giurata era rimasta schiacciata da un cancello nel 2010
di Matteo Lauria
Dopo un lungo iter giudiziario durato oltre 15 anni, la Suprema Corte di Cassazione, IV Sezione Penale, ha confermato la responsabilità colposa-omissiva del dirigente dell'epoca dell’ex Comune di Rossano e del preposto all'autoparco comunale.
La vicenda riguarda l'infortunio di un lavoratore della vigilanza avvenuto nel 2010 all'interno dell'area dell'autoparco di Contrada Pennino, dove l'uomo è rimasto gravemente ferito a causa della caduta di un pesante cancello.
Un incidente evitabile
Il lavoratore, dipendente della Cooperativa Vigili Notturni Rossano, era in servizio nella struttura comunale in base a un appalto interaziendale. Mentre stava chiudendo il cancello dell'autoparco, quest'ultimo si è improvvisamente staccato dal suo asse, schiacciandolo. L'incidente ha provocato gravi conseguenze fisiche, segnando l'inizio di un lungo percorso giudiziario volto a individuare le responsabilità dell'accaduto. Secondo la ricostruzione dei fatti, la causa dell'incidente sarebbe stata una mancata manutenzione del cancello, che già in passato aveva mostrato segni di usura e malfunzionamento. Le indagini hanno evidenziato che il dirigente responsabile e il preposto dell'autoparco non avevano adottato le necessarie misure di sicurezza per prevenire simili situazioni.
Il lungo percorso giudiziario
Il caso, sin dalle prime fasi, aveva portato a una sentenza di condanna in primo grado presso il Tribunale di Castrovillari. Tuttavia, la Corte d'Appello di Catanzaro aveva successivamente ribaltato la decisione, scagionando i responsabili con una pronuncia definita «illogica e abnorme» dalla Suprema Corte. Le parti civili, assistite dall'avvocato Francesco Bianco del Foro di Castrovillari, hanno quindi presentato ricorso in Cassazione, contestando l'assoluzione e chiedendo un riconoscimento delle responsabilità. Dopo anni di battaglie legali, la Suprema Corte ha accolto il ricorso, stabilendo l'irretrattabilità della sentenza di primo grado e cassando la decisione della Corte d'Appello.
Le motivazioni della sentenza
Secondo la Cassazione, la Corte d'Appello aveva sottovalutato il ruolo di garanzia ricoperto dal dirigente e dal preposto dell'autoparco. La mancata manutenzione del cancello, la carenza di controlli e l'assenza di interventi preventivi sono stati elementi determinanti per configurare la responsabilità colposa-omissiva dei due imputati. La Suprema Corte ha ribadito che la sicurezza dei luoghi di lavoro è una responsabilità primaria dei dirigenti e che il mancato rispetto delle norme di prevenzione costituisce una grave violazione delle regole di tutela dei lavoratori. Di conseguenza, ha disposto il rinvio alla competente Sezione Civile della Corte d'Appello di Catanzaro per la prosecuzione dell'iter giudiziario. Questa sentenza assume particolare rilevanza nel contesto della sicurezza sul lavoro, tema ancora oggi critico in molte realtà lavorative. La decisione della Cassazione sottolinea l'importanza di garantire adeguate misure di prevenzione e di individuare le responsabilità in caso di incidenti causati da negligenza.