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30/01/2025 ore 20.42
Cronaca

San Giovanni in Fiore, in duemila in piazza nel nome di Serafino: «La sanità è un diritto, in Calabria è un delitto»

VIDEO | Tante persone hanno sfidato il freddo per protestare a 26 giorni dalla morte del 48enne Congi deceduto dopo una lunga attesa nel Pronto soccorso cittadino

di Francesco Oliverio

Duemila anime hanno sfidato il freddo per scendere nuovamente in piazza a ventisei giorni dalla tragica morte di Serafino Congi avvenuta sulla Statale 107 dopo una lunga attesa nel Pronto Soccorso cittadino.

San Giovanni in Fiore, il Comitato Si(la) Salute Bene Comune chiama i cittadini in piazza: «Qui ancora si muore»

"Qui ancora si muore!", l'iniziativa fortemente voluta dal Comitato Si(la) Salute Bene Comune che ha ribadito la richiesta del «diritto alla sanità» sul territorio silano partendo dall'emergenza-urgenza. Tanti gli striscioni che campeggiano una piazza gremita, su tutti "La sanità è un diritto, mancata sanità è un delitto", ma anche il monito "No alla macchina del fango". Un monito legato agli attacchi “senza nome” sui social nei confronti di chi continua a raccontare gli avvenimenti di una comunità e di chi chiede il potenziamento dei servizi sul territorio. Striscioni che raccontano gli ultimi ventisei giorni di una comunità “colpita al cuore” che non vuole cedere di un millimetro nella lotta per i propri diritti. Gli ottomila della “passeggiata silenziosa” in ricordo di Serafino, la compostezza della folla durante i funerali, la nascita del Comitato e le visite ispettive della deputata dei Cinquestelle Vittoria Baldino e del gruppo consiliare del Partito Democratico, momenti clou di un gennaio che nessuno dimenticherà.

Ospedale di San Giovanni in Fiore, visita ispettiva del Pd: «Potenziare l’emergenza-urgenza nei territori»

Un sit-in che è solo il primo momento di un'iniziativa che giorno 4 febbraio, un mese dopo la morte di Serafino, porterà il Comitato sotto la sede Asp di via Alimena a Cosenza. «Ma siamo disposti a proseguire alla Cittadella regionale, e se serve anche al ministero della Salute a Roma, perché noi «Siamo tutti Serafino!».