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12/11/2025 ore 10.25
Cronaca

Scandalo nella scuola a Crotone, arrestati ex preside e titolare di un centro formativo – NOMI

VIDEO | Le pressioni su una ditta per i lavori nell’istituto scolastico, gli aiutini ai familiari sui bandi, la cresta sulle gite e il tavolo da ping-pong portato a casa. Tutte le accuse della Procura alle persone finite ai domiciliari: uno dei due ha cercato di cancellare le chat Telegram per ostacolare l’inchiesta

di Rdazione Cronaca

Una scuola e un centro di formazione utilizzati per i propri interessi. Per questo motivo i carabinieri di Crotone hanno eseguito a carico di un'ex dirigente scolastica e del titolare di un centro di formazione per corsi scolastici e universitari un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Crotone, su richiesta della Procura della Repubblica, a conclusione di un'indagine condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale di Crotone.

Agli arresti domiciliari sono finiti Ida Sisca, 69 anni, ex dirigente scolastico di un istituto di secondo grado della città, e il genero Ernesto Calabretta, 40 anni, titolare di un centro di formazione scolastica e universitaria sempre a Crotone.

Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Crotone su richiesta della Procura della Repubblica, diretta dal dottor Domenico Guarascio, arriva al termine di un’articolata attività investigativa che ha fatto emergere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due avrebbero agito in concorso tra loro e, a vario titolo, sarebbero coinvolti in una serie di reati che spaziano dalla tentata concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità, fino alla falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa, peculato, corruzione e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.

Le indagini hanno permesso di disvelare a carico di S.I. 69enne, all’epoca dei fatti contestati dirigente scolastico di un istituto di secondo grado del capoluogo pitagorico, le seguenti condotte illecite:

un tentativo di concussione, ai danni di una impresa edile della provincia di Crotone che aveva eseguito almeno tre lavori presso un istituto scolastico diretto da uno degli arrestati. In particolare, la persona sottoposta alle indagini pretendeva che la ditta rinunciasse a dei crediti maturati per lavori edili, in precedenza eseguiti presso l’abitazione del proprio figlio, minacciandolo di non attribuirgli, in futuro, altri appalti sia presso l’istituto da lei diretto nonché presso altri istituti scolastici;

l’induzione indebita nel dare e promettere utilità ai danni di un imprenditore del settore della vendita dei mobili che si era aggiudicato una commessa da parte dell’istituto scolastico, inducendo l’imprenditore ad accettare la promessa di consegnargli una somma di euro 3.500,00 quale remunerazione della commessa ricevuta, obbligazione poi convertita nel prestare plurimi lavori gratuitamente tra cui un trasloco;

la falsità ideologica e materiale commessa in concorso con altre persone, nella selezione del bando educatori dell’istituto scolastico diretto al fine di favorire uno o più candidati anche finalizzata ad una truffa ai danni dell’amministrazione pubblica;

il peculato, in quanto nella qualità di dirigente scolastico si appropriava di alcune somme di denaro non rimborsabili relative ad un viaggio di istruzione al quale aveva partecipato, non avendone diritto, un proprio congiunto;

la truffa perché in qualità di dirigente scolastico, in concorso con terze persone mediate artifizi e raggiri ometteva ogni tipo di comunicazione agli organi competenti per l’irrogazione della sanzione del licenziamento. Ciò, al fine permettere ad un proprio familiare di percepire un ingiusto profitto benché assente dal lavoro;

la falsità ideologica in atto pubblico finalizzata a far collocare in posizione utile in graduatoria, per il progetto denominato “Fami 2014-2020” – Calabria Friends -, due suoi familiari quando in realtà la relativa commissione ne aveva escluso le candidature;

il peculato in quanto, nella qualità di dirigente scolastico, si appropriava di un tavolo da ping-pong, un bigliardino calcio balilla e due poltrone, di titolarità dell’istituto scolastico, asportandolo dalla scuola e trasferendolo presso un magazzino di sua titolarità;

la falsità ideologica e materiale, in quanto nella qualità di dirigente scolastico formava atti falsi finalizzati all’ammissione di un candidato per sostenere gli esami di maturità da geometra;

la concussione in quanto, nella qualità di dirigente scolastico, costringeva alcuni professori, commissari d’esame, dietro minaccia di non rilasciare agli stessi l’autorizzazione ad esercitare la libera professione, ad assicurare la promozione di un candidato, presentatosi a sostenere gli esami di maturità, nonostante avesse manifestato gravi lacune nelle materie d’esame, candidato poi di fatto promosso;

la corruzione, in quanto, in qualità di dirigente scolastico, in concorso con altre persone, riceveva ed accettava la promessa di dazione di somme di denaro da parte di candidati a sostenere il concorso scolastico “T.F.A. Sosteno” scuole secondarie di secondo grado, condotta consistita nel ricevere e poi rivelare ai candidati le risposte dei quesisti del test pre-selettivo del concorso in questione.

A carico di C.E., 40enne:

la corruzione, in quanto, un P.U. o incaricato di P.S., allo stato ignoto e in concorso con altre persone, riceveva ed accettava la promessa di dazione di somme di denaro da parte di candidati a sostenere il concorso scolastico “T.F.A. Sostegno” scuole secondarie di secondo grado, condotta consistita nel ricevere e poi rivelare ai candidati le risposte dei quesisti del test pre-selettivo del concorso in questione;

la frode processuale in quanto, una volta subito il sequestro del proprio telefono cellulare, immutava artificiosamente lo stato delle cose provvedendo tramite mendacio a farsi rilasciate dalla compagnia telefonica una nuova scheda SIM avente lo stesso numero di quella sequestrata ed utilizzando detta utenza per accedere al proprio profilo Telegram per cancellare alcune Chat.