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05/10/2025 ore 17.31
Cronaca

«Sembravano mitragliate, ma erano droni abbattuti»: la testimonianza di don Giacomo Panizza da Leopoli

Il sacerdote bresciano, da 50 anni in Calabria, racconta lo spavento a bordo del treno durante l’attacco russo vicino al confine con la Polonia: «Tanta paura, eppure il popolo non si arrende»

di Redazione Cronaca

«Abbiamo cominciato a sentire come delle mitragliate e poi ci siamo resi conto invece che era la contraerea contro dei droni che stavano arrivando, e li hanno abbattuti». E' la testimonianza di don Giacomo Panizza, sacerdote 77enne originario di Pontoglio (Brescia) ma da 50 anni in Calabria dove dirige la Comunità Progetto Sud, che si trovava a bordo del treno che viaggiava nella zona di Leopoli nel momento dell'attacco russo.

«La missione è stata buona - dice raggiunto telefonicamente dalla TgR Calabria - però dopo questa mattinata tremenda, abbiamo attraversato la paura». Al momento dell'attacco, aggiunge, «eravamo molto vicini alla Polonia, ormai il punto è quello lì perché anche un treno era stato assaltato l'altra notte. Paura? Tanta, chi in un modo, chi nell'altro, chi prega per esempio. Le città sono grandi e anche le campagne sono grandi. Ma questi ormai dicono: abito qui, sto qui e voglio continuare a vivere».