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14/04/2025 ore 13.14
Cronaca

«Seminara assente alla manifestazione sugli stupri? I nostri giovani ci hanno messo la faccia»: parla il sindaco Piccolo

Il primo cittadino non condivide la lettura del Corriere della Sera che ha messo in evidenza le poche presenze all'appuntamento di domenica mattina: «Preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno. Da chi c'era può partire una rivoluzione culturale»

di Giuseppe Mancini

«Su quanto espresso dal Corriere della Sera, che evidenzia che c'era poca gente, non sono d'accordo: io direi di partire dai nostri giovani presenti, da chi ci ha messo la faccia».
Il sindaco di Seminara Giovanni Piccolo, contattato telefonicamente, ha esposto ai nostri microfoni la sua versione, il giorno dopo la manifestazione di solidarietà alle vittime della nota vicenda delle violenze sessuali, tenutesi di fronte la basilica della Madonna dei poveri a Seminara. All’appuntamento di domenica mattina, è stata contestata la poca affluenza di persone, le quali avrebbero evitato di fermarsi, svincolandosi, anche all’uscita dalla chiesa dopo la Santa Messa del giorno delle Palme.

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L'iniziativa è stata organizzata dal coordinamento civico "Tu splendi" in sinergia con l'amministrazione comunale. Vi erano presenti enti, associazioni, rappresentanti sindacali, politici, e liberi cittadini.
Giovanni Piccolo non smentisce quanto riportato dal quotidiano, ma intende valutare la questione da un'altra prospettiva.
«Da sindaco voglio guardare il bicchiere mezzo pieno, è l'inizio di un percorso, insieme a chi era presente voglio pensare che possa partire la tanto decantata rivoluzione culturale - scandisce il sindaco -. Il paese vuole venirne fuori da questa situazione, grazie ai ragazzi che c'erano e al messaggio che porteranno alle loro famiglie. I presenti erano coloro i quali dovevano esserci sul sagrato della Chiesa. Anche perché il movimento organizzatore "Tu splendi" ci ha espressamente richiesto di non pubblicizzare oltremodo l'iniziativa, ma di farlo tramite messaggio WhatsApp. La comunità è viva. In questi due anni, come amministrazione comunale, abbiamo messo la faccia e cercato di contrastare il fenomeno della violenza sulle donne e cercato di fornire sostegno e solidarietà alle vittime».

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Il sindaco Giovanni Piccolo ha ricordato, come già fatto quando ha indetto la manifestazione, come in questa vicenda l’Amministrazione comunale si è costituita parte civile nel processo che, nel primo troncone, ha inflitto pene pesanti (dai cinque ai 13 anni), a sei dei ragazzi coinvolti nello stupro di gruppo.
«Prima di ogni altra cosa intendo esprimere la mia più totale vicinanza alle giovani donne, vittime e parti offese di questo procedimento penale - ha dichiarato ieri il primo cittadino di Seminara -. Ringrazio, a nome mio personale e dell'amministrazione comunale, la Procura della Repubblica di Palmi, e gli organi inquirenti per l'importante attività investigativa svolta. Siamo dalla parte delle vittime sempre e comunque. Il Comune di Seminara, pur nella garanzia dei diritti delle parti coinvolte, fin d'ora annuncia che si costituirà parte civile a fianco delle parti offese per difendere la libertà e la dignità delle donne, l'immagine di Seminara e della nostra comunità».

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Durante la manifestazione di domenica mattina si sono, altresì, sottolineati i valori positivi della città di Seminara, città di cultura, artigianato, composta da uomini e donne dignitosi. Si è rimarcato che «ciò che è accaduto riguarda tutti e richiede un serio e coraggioso impegno collettivo. Il silenzio è complice».
Il parroco locale Domenico Caruso, citando Papa Francesco, ha affermato che «chi offende una donna sia con azioni che con parole, oltraggia Dio». Il sacerdote, da 7 anni a Seminara, ha rimarcato di puntare molto sulla formazione dei giovani e sulla loro crescita basata sul rispetto per l'altro.
«Nessuno può accettare una cosa del genere» è stato il messaggio della comunità «ferita profondamente» letto sul sagrato dall’avvocato Maria Grazia Morano, che a nome di tutti ha confermato sostegno e condannato con fermezza i reati di abusi sessuali, sognando «un futuro in cui tutte le donne possano vivere libere dalla paura».