«Smantellata la moschea all’università di Catanzaro», la Lega annuncia la chiusura dopo l’interrogazione parlamentare
Dai profili social il partito di Matteo Salvini mostra le foto dei locali spogli a dieci giorni dall’inaugurazione. Il rettore dopo i primi attacchi aveva difeso la scelta: «Nasce da un bisogno reale e sentito nel nostro ateneo»
A dieci giorni dall’inaugurazione della moschea all’università di Catanzaro la Lega torna a prendere posizione sul caso. Dalle pagine social, il partito di Matteo Salvini annuncia la chiusura delle sale destinate alla preghiera mostrando le foto dei locali a pochi giorni dal taglio del nastro e quelle di oggi.
A corredo delle immagini questo il commento: «Dopo l’interrogazione parlamentare del deputato delle Lega Rossanno Sasso, smantellata la moschea nell’università di Catanzaro» è quanto si legge.
La moschea era stata inaugurata lo scorso 27 ottobre, in virtù di una convenzione stipulata tra Umg e l’associazione Dar Assalam. Il rettore dopo i primi attacchi aveva pubblicamente difeso la scelta spiegando che lo spazio di culto nasceva «da un bisogno reale e profondamente sentito all’interno del nostro ateneo. Tale esigenza è stata espressa da numerosi studenti e studentesse, nonché da personale sanitario e pazienti ricoverati presso l’azienda ospedaliero universitaria Dulbecco, che ogni giorno vivono e contribuiscono alla vita della nostra comunità accademica.
L’iniziativa – aveva inoltre dichiarato – si inserisce nel solco dei principi sanciti dall’articolo 19 della Costituzione italiana che tutela la libertà di professare liberamente la propria fede religiosa».
Proprio ieri la ministra dell’Università Anna Maria Bernini aveva risposto all’interrogazione parlamentare del leghista Sasso assicurando che «non si tratta di una moschea, non esiste un imam, è un luogo locato in comodato d'uso da parte dell'ospedale Politecnico a pazienti, operatori, sanitari di religione musulmana per potersi radunare in preghiera. Riteniamo opportuno continuare a vigilare insieme ma l'università non è luogo in cui possono avvenire preghiere o opere di proselitismo».