Spari sul lungomare di Rossano, identificato e arrestato un terzo giovane: è un minore
Il ragazzo non ha ancora compiuto 18 anni. Per lui disposto il collocamento in un istituto per minori su richiesta della Procura
Un altro nome si aggiunge all’elenco degli indiziati per i colpi d’arma da fuoco esplosi nella notte del 16 giugno sul lungomare dell’area urbana di Rossano. I Carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano, insieme agli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza, hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di un ragazzo, ancora minorenne, ritenuto coinvolto nella vicenda.
Sparatoria sul lungomare a Rossano, padre e figlio non rispondono ai gip: disposta la custodia cautelare in carcereIl provvedimento è stato richiesto dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Catanzaro e prevede il collocamento del giovane presso un istituto minorile. L'accusa è di «tentato omicidio aggravato» e «porto d’arma in luogo pubblico». Le indagini, coordinate con la Procura di Castrovillari, hanno ricostruito i fatti di quella notte ad alta tensione in cui furono esplosi numerosi colpi in direzione di un pregiudicato.
L’episodio si verificò in una zona affollata, con famiglie e ragazzi presenti sul lungomare. Solo per puro caso non ci sono stati altri feriti. Le forze dell’ordine intervennero immediatamente e già nei giorni successivi furono sottoposti a fermo due soggetti legati da vincoli familiari. I sospetti su un possibile terzo complice hanno spinto gli inquirenti a proseguire con rilievi più approfonditi, arrivando infine a identificare il giovane ora sottoposto a misura cautelare.
Secondo quanto emerso, il minore avrebbe avuto un ruolo attivo nell’episodio. La sua identificazione è avvenuta grazie a un lavoro congiunto tra Polizia e Carabinieri, che hanno incrociato testimonianze, immagini di videosorveglianza e rilievi sul posto.
Sparatoria sul lungomare di Rossano, domani gli interrogatori dei due fermatiLe indagini non si fermano qui: sono in corso accertamenti per chiarire le dinamiche esatte e i rapporti tra i tre soggetti. Resta infatti da capire cosa abbia portato a quell’azione violenta e se vi siano state altre complicità.
Il giovane, ora collocato in una struttura per minori, sarà ascoltato dagli inquirenti. Nonostante la giovane età, il quadro che emerge non lascia spazio a dubbi sulla gravità delle accuse. «È un gesto che ha turbato la comunità – spiegano gli investigatori – ma è anche il frutto di un lavoro investigativo meticoloso che ha portato a un altro risultato concreto».
Dietro l’episodio si intravedono dinamiche relazionali tipiche di contesti a rischio. Proprio per questo, sottolineano le forze dell’ordine, «è necessario continuare l’attività di prevenzione, rafforzare la presenza sul territorio e agire con determinazione nei quartieri più fragili».