Traffico di influenze illecite per una causa davanti al Tar: assolti Adamo, Giamborino e Valia
Le prove nei confronti dei tre imputati sono state considerate insufficienti o contraddittorie. I due ex consiglieri regionali erano accusati in concorso di aver cercato di influenzare illecitamente il corso di un procedimento avente ad oggetto l’aggiudicazione di alcuni lavori di messa in sicurezza nel Vibonese
Il Tribunale collegiale di Cosenza ha assolto dall’accusa di traffico di influenze illecite aggravato gli ex consiglieri regionali Pietro Giamborino (difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Anania) e Nicola Adamo e il nipote di Giamborino Filippo Valia. L’assoluzione è stata decisa seguendo le indicazioni del secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale, ovvero quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l'imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona imputabile.
I tre imputati erano accusati in concorso di aver cercato di influenzare illecitamente il corso di una causa davanti al Tar avente ad oggetto l’aggiudicazione di alcuni lavori di messa in sicurezza nel vibonese.
L’accusa aveva invocato tre anni nei confronti di Giamborino, due nei confronti di Adamo (esclusa l’aggravante mafiosa) e due anni e sei mesi nei confronti di Filippo Valia.
Nel procedimento era implicato anche Giuseppe Capizzi, in qualità di amministratore unico del Consorzio stabile Progettisti Costruttori, che avrebbe chiesto, attraverso Valia, a Giamborino di attivarsi per influenzare la causa. La sua posizione è stata stralciata poiché l’imputato ha chiesto l’affidamento in prova ai servizi sociali. La richiesta è stata accolta c’è stato affidamento in prova con esito favorevole e pena sospesa.