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21/06/2025 ore 11.35
Cronaca

Trasporto negato a un bimbo disabile nel Cosentino, Azione: «Grave violazione dei diritti, il Comune trovi soluzione»

Il piccolo di 5 anni usufruiva del servizio due giorni a settimana, poi la sospensione giustificata con l’assenza di un seggiolino adatto. La denuncia: «Lo stop arrivato il giorno dopo che il padre si era lamentato sui social»

di Redazione Cronaca

Azione Calabria esprime profonda indignazione e preoccupazione per «l'assurda e sconcertante vicenda che ha coinvolto un bambino di cinque anni, affetto da disturbo dello spettro autistico e portatore di handicap in situazione di gravità, residente a Torano Castello (CS). Il minore usufruiva del trasporto sociale comunale per le necessarie e indispensabili terapie e riabilitazioni intensive, servizio inizialmente garantito per due giorni a settimana e successivamente ridotto a un solo giorno, secondo quanto dichiarato dal padre, per "futili motivi". In data 12 maggio scorso, a sole 24 ore di distanza dalla pubblicazione sui social di un post da parte del genitore del minore disabile (ex consigliere comunale) in cui esprimeva perplessità rispetto a una delibera di Consiglio, è stata notificata allo stesso genitore la sospensione del servizio di trasporto sociale. La motivazione addotta è stata la presunta carenza di misure di sicurezza nell'autovettura adibita al servizio, nello specifico l'assenza del seggiolino».

A intervenire sulla vicenda anche Stefania Postorivo, coordinatrice del Dipartimento nazionale Pari Opportunità di Azione, e Rachele Sacco, coordinatrice del Dipartimento nazionale per le Disabilità di Azione. 

«È evidente e chiaro che quanto successo, a prescindere dalle presunte o reali motivazioni, sia una chiara violazione dei diritti del minore disabile con annesso venir meno del disciplinato e conclamato principio delle pari opportunità per le persone diversamente abili – dichiara Stefania Postorivo - garantire infatti, uguali diritti, opportunità e accesso a ciascuno/a cittadino/a, incluse le persone diversamente abili, significa tutelare e favorire una partecipazione completa e attiva alla vita sociale, economica e culturale. È dovere delle Istituzioni tutte vigilare e, soprattutto, adoperarsi, a prescindere da status sociali, genere, cultura o posizioni politiche, affinché ogni diritto sia sempre e comunque garantito. Si ponga fine a questo atto disumano».

«In qualità di coordinatrice del Dipartimento Nazionale per le Disabilità di Azione – dichiara Rachele Sacco – siamo sgomenti dinanzi ad un simile fatto. Togliere un servizio essenziale ad un minore disabile, senza una soluzione alternativa è una mancanza grave, una lesione terribile al diritto all’assistenza e alla salute del bambino. Come Azione condanniamo con fermezza l’atto del Comune e lo invitiamo a trovare una rapida risposta, ripristinando l’accompagnamento in totale sicurezza e secondo le necessità del piccolo e della famiglia».

Le rappresentanti delle Pari Opportunità e Disabilità concludono: «Auspichiamo che al bambino venga tempestivamente riattivato il servizio di trasporto sociale non inteso come “benevola concessione” ma perché diritto imprescindibile, inviolabile e inalienabile, diritti sui quali il partito di Azione è irremovibile nella tutela e difesa».