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02/10/2025 ore 14.59
Cronaca

Ucciso a undici anni, Soverato ricorda Dodò vittima innocente di ‘ndrangheta: «Il dolore è diventato una missione»

Al teatro comunale l’incontro promosso dall’associazione Elsa Catanzaro e Fidapa Soverato alla presenza dei genitori dell’adolescente: «Fa male ma Dodò guida i nostri passi»

di Rossella Galati

Dodò Gabriele aveva appena 11 anni quando durante una partita di calcetto nella sua città, Crotone, rimase vittima di un agguato di ‘ndrangheta. Quella maledetta sera del 25 giugno 2009 i killer, che avevano preso di mira un giovane criminale emergente del posto, condannati poi in via definitiva all'ergastolo, colpirono anche lui. Per 85 giorni Dodò lottò tra la vita e la morte fino all'ultimo respiro il 20 settembre 2009. Un dolore inaccettabile per i genitori, Giovanni e Francesca, diventato da subito impegno civile. Spiegare ai giovani da che parte stare, promuovere la cultura della legalità e mantenere viva la memoria delle vittime della mafia è diventata la loro missione. Un impegno rinnovato anche a Soverato nel corso dell'incontro “Nel segno di Dodò” di fronte a una platea di studenti.

Impegno e memoria


«lo facciamo con fatica, con dolore ma è Dio che guida i nostri passi, insieme a nostro figlio perchè Dodò è sempre presente - commenta mamma Francesca Anastasio con la voce rotta dall'emozione - Io raramente vado al cimitero perché lo sento vivo, lo vedo ovunque, è sempre con me. Noi dobbiamo scrollare questi ragazzi facendo capire loro che la vita è bella, che bisogna lottare ogni giorno e soprattutto tenere viva la memoria di tutti quei bambini vittime innocenti di mafia di cui nessuno parla».

«Nella tragedia abbiamo avuto la fortuna di incontrare gente perbene - aggiunge papà Giovanni -, per noi il dolore è diventata una missione ma questa missione ce l'avete consegnata voi altrimenti io e Francesca saremmo stati sepolti vivi. Invece grazie a voi abbiamo trovato la forza di andare avanti, di dialogare con i ragazzi di tutta Italia e dire da che parte stare, perchè la vita è bella e stare dalla parte della legalità è la cosa più giusta che si possa fare».

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Un impegno condiviso


All'incontro, organizzato da Elsa Catanzaro, associazione di studenti di giurisprudenza dell'università Magna Graecia, presieduta da Saverio Morello, insieme alla Fidapa Soverato, guidata da Roberta Ussia, hanno partecipato autorità civili, militari e rappresentanti della magistratura che hanno colpto l’occasione per mandare messaggi di speranza e condivisione. Tra gli altri, sono intervenuti il prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa, il procuratore della Repubblica di Catanzaro Salvatore Curcio, il sostituto procuratore del tribunale di Catanzaro Pasquale Mandolfino, il comadandante provinciale dell'Arma dei carabinieri Giovanni Pellegrino, il docente Umg, membro della commissione orientamento Andrea Romeo, il presidente regionale di Libera Giuseppe Borrello, il sindaco di Soverato Daniele Vacca.