“Una notte in pattuglia”, LaC a bordo delle Pantere di Polizia tra fermi e posti di controllo: ecco lo speciale
Le nostre telecamere hanno documentato il lavoro delle donne e degli uomini della Questura di Cosenza in una movimentata serata di azione. Le immagini parlano da sole
Un’intera notte trascorsa con gli agenti della squadra volante di Cosenza a bordo delle Pantere in dotazione alla Questura. Il lavoro di uomini e donne appartenenti al corpo di Polizia di Stato documentato dalle nostre telecamere come prima non si era mai visto.
Nello speciale “Una notte in pattuglia” andato in onda ieri sera alle su LaC Tv (QUI LA PUNTATA), canale 11 del digitale terrestre, abbiamo raccontato come la sicurezza dei cittadini sia nelle mani di personale altamente qualificato e preparato ad ogni evenienza. Il lavoro è stato realizzato da Antonio Clausi e Francesco La Luna, montato da Andrea Laratta con la voce narrante di Francesco Tricoli. Al termine hanno commentato dallo studio il direttore Franco Laratta e il Questore di Cosenza Giuseppe Cannizzaro.
Conoscere il territorio vuol dire prevenire
Il nostro viaggio inizia quando il giorno cede il passo alla notte e le strade si svuotano. È in quel momento, infatti, che la città svela il suo volto più nascosto. Alle 21.30 è già partito il turno notturno della squadra volante della Questura di Cosenza. Agli agenti il compito di proteggere la quiete della città, garantire il riposo a chi spegne la tv, ripone il cellulare e chiude gli occhi. I lampeggianti sono accesi, due pantere in movimento. La terza aspetta noi.
Da dentro gli uffici le luci dei computer e la centrale operativa a smistare gli interventi. È il cuore pulsante, coordina tutte le risorse impegnate e gli interventi nell’arco delle 24 ore. Sparatoria a Rossano, un problema a Paola. A Cosenza un uomo dà in escandescenza. Andiamo, non perdiamo altro tempo. La nostra guida è la dirigente Roberta Martire, vice questore.
Per controllare bisogna conoscere, il territorio in questo caso: mappare le problematiche e individuare le esigenze in relazione al contesto socio-ambientale e criminologico. La parola magica è prevenzione: interrompere un processo in atto affinché non se ne verifichi uno negativo. Quindi con pianificazione, azione, vigilanza. Fondamentale l’attività di first responding: l’intervento che la polizia compie su chiamata o su iniziativa. Altissimo, pertanto, è il grado di reazione immediata alle sollecitazioni.
Sul posto c’è un’ambulanza, l’uomo non ha fatto resistenza ed ha accettato il trattamento. Nessun problema, come la filosofia di prossimità impone: presenza capillare, ascolto, acquisizione di fiducia mediante dialogo.
Il protocollo PCCT e il pattugliamento notturno
Lo stesso che devono avere al CUR-NUE, il centro unico di risposta al numero unico europeo: il 112 che dalla data di attivazione (dicembre 2023) ha gestito in Calabria oltre un milione di chiamate: tempo di risposta medio 5 secondi
Dalla data di attivazione il Nue 112 ha gestito in Calabria oltre un milione di chiamate: tempo di risposta medio 5 secondi
All’interno della pantera, blindata, ci spiegano che Cosenza è divisa in tre quadranti in base al Piano di Controllo Coordinato del territorio: il PCCT voluto dalla Prefettura. Il rapporto con i Carabinieri è di due a uno al netto dell’ausilio di tutti gli organi straordinari come Guardia di finanza o Municipale. Il piano prevede una chiara delimitazione spazio-temporale dell’attività di controllo assicurata dagli equipaggi delle Forze dell’ordine che devono vigilare, in modo particolare, gli “obiettivi sensibili”.
Come l’autostazione di Cosenza, luogo che frange di balordi vorrebbero come franco, ma che la squadra volante presidia facendo sentire la sua presenza per come può. Teatro di bivacchi, risse, spaccio, di frequente assurge alle cronache per situazioni che i cittadini denunciano. A volte bastano anche solo i lampeggianti accessi quale deterrente per i male intenzionati.
Il pronto intervento della Polizia di Stato
Il pronto intervento è una delle principali attività delle squadre volanti. Se avviene in flagranza di reato, si può risolvere la situazione in modo istantaneo e l’intervento degli agenti deve essere finalizzato a raccogliere tutti gli elementi per individuare il responsabile. L’attività di repressione può seguire anche il soccorso pubblico, teso ad assicurare l’incolumità delle persone. Le donne e gli uomini della questura di Cosenza sono sempre i primi ad arrivare sul luogo dell’intervento.
Prevenzione vuol dire anche pattugliare le zone in base alle criticità che la Questura conosce. Garantire presenze laddove si consumano i reati maggiori e dove il cittadino avverte una certa sensazione di insicurezza a prescindere dal numero di arresti effettuati.
È il caso di un posto di controllo, come quello che effettuiamo nel cuore di Cosenza in un luogo idoneo per la sicurezza degli operatori e dei residenti. Gli agenti della squadra volante informano la centrale operativa comunicando orario di inizio e di fine. Il presidio viene realizzato da una postazione fissa composta da un’automobile e da un operatore addetto a controllare le auto in transito a campione. È ciò che lo diversifica dal posto di blocco, dove è previsto il controllo di tutte le persone i mezzi in transito.
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Il protocollo prevede che l’auto individuata venga fatta accostare qualche metro più avanti e che a protezione dell’agente ve ne sia un altro, riparato dallo sportello blindato e da un giubbotto antiproiettile, con il mitra. Nota di colore: da un po’ sono stati forniti agli operatori dei tablet collegati direttamente con il database della Questura: le verifiche sono immediate e non richiedono più i tempi dilatati di quando bisognava interloquire con la centrale.
All’interno di una delle pantere in azione sul territorio è garantito il taser. È in dotazione all’equipaggio che ha due operatori formati dopo apposito corso ed è ben visibile, di colore giallo, così che possa essere nitidamente distinto da un malvivente. Si tratta di un'arma ad impulsi elettrici in dotazione alle forze dell'ordine, progettata come alternativa non letale alle armi da fuoco. In sostanza fa uso dell'elettricità per impedire il movimento del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli.
L’arresto di due malviventi
Il tempo di un fermo in movimento ad un veicolo sospetto sulla centralissima via Misasi, che dalla radio segnalano controlli su viale Magna Grecia. Si vola dall’altra parte della città. Nulla da registrare al primo colpo, poi il momento clou della nostra notte al fianco degli agenti di Polizia.
Una manovra avventata dal quartiere adiacente, quello a maggiore densità criminale, destra più di un sospetto. La squadra volante della Questura di Cosenza si porta sulla visuale dello specchietto retrovisore di una smart. Finisce male per due giovani, appena più che ventenni, il tentativo di eludere un controllo degli agenti di polizia.
Dopo un breve inseguimento intorno allo stadio Marulla, vengono fermati e controllati: il conducente era anche senza patente. Inoltre, lungo breve tragitto fatto, grazie al fiuto degli uomini della squadra volante sono rinvenuti in un amen un involucro sospetto contenente cinque piccoli panetti di fumo incellofanati. Peso totale dell’hashish circa mezzo chilo. Avevano tentato di disfarsene dal finestrino i due ragazzi durante la spericolata sterzata con cui hanno tentato di eludere la pattuglia. Per loro dapprima le formalità di rito negli uffici di via Frugiuele, poi l’obbligo di firma tre volte a settimana.
Droga a Cosenza, indagato il figlio di un pentitoQuello che per loro è lavoro quotidiano, per noi operatori dell’informazione è stata una novità sorprendente. Coinvolgente. I semafori rossi sembrano far parte del paesaggio urbano, più che regolare il traffico: l’auto della polizia rallenta appena, poi riparte con decisione.
A bordo si scambiano poche parole: chi è al volante manovra con esperienza, conosce a memoria tutte le strade, mentre la vice questore comunica via radio. Cosenza, nelle ore notturne, è immersa in una luce bianca e in un silenzio quasi irreale. Le arterie di traffico, fiancheggiate da alberi giovani e instabili, sono deserte: sembrano fragili presenze vegetali che ricordano, per certi versi, molti dei suoi abitanti.