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05/07/2025 ore 12.06
Cronaca

Vibo, avviso di garanzia al 67enne che ha cercato di darsi fuoco davanti all’ospedale

Il reato ipotizzato è procurato allarme. Quella di Antonio Carrà era stata una protesta contro i presunti ritardi di un intervento a cui doveva essere sottoposta la madre. L’avvocato: «Gesto di disperazione»

di Giuseppe Baglivo

Procurato allarme. Questo il reato per il quale Antonio Carrà, 67 anni, di San Gregorio d’Ippona, ha ricevuto un avviso di garanzia dopo aver cercato di darsi fuoco dinanzi all’ospedale di Vibo Valentia per protestare contro i lamentati ritardi di un’operazione alla quale doveva essere sottoposta la madre.

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Sono stati i carabinieri della Compagnia di Vibo – sezione Radiomobile – a convocare in caserma il 67enne e a notificargli l’avviso di garanzia per la contestuale nomina di un difensore. Carrà ha deciso di farsi assistere dall’avvocato Santo Cortese del foro di Vibo Valentia. I militari dell’Arma hanno anche proceduto al sequestro della bottiglia di plastica – contenente liquido infiammabile del tipo “miscela” con cui Antonio Carrà ha cercato di darsi fuoco – nonché dei due accendini a gas trovati addosso al 67enne all’atto della perquisizione personale alla quale è stato sottoposto dopo il gesto dimostrativo e di protesta dinanzi all’ospedale.

Le indagini dei militari dell’Arma proseguono per chiarire tutti gli aspetti della vicenda e per capire – di concerto con l’autorità giudiziaria – se portare avanti l’ipotesi di reato (procurato allarme, art. 658 del codice penale) al momento formulata.

«Si è trattato di un gesto di disperazione – ha affermato l’avvocato Santo Cortese da noi contattato – da parte di una persona già emotivamente provata poiché alle prese con gravi drammi familiari come la recente scomparsa di un proprio caro. Ora l’ulteriore vicenda che interessa la madre e che ha gettato Carrà nello sconforto. Confidiamo di poter chiarire tutto con gli investigatori che conducono le indagini».