A Reggio in scena Gina, l’opera di Francesco Cilea interpretata dai giovani del “suo” conservatorio
VIDEO | Una serata da incorniciare, dedicata al compositore palmese e al suo melodramma rappresentato per la prima volta completo del coro d'introduzione ritrovato solo alcuni anni fa
di Anna Foti
Un sessantesimo anno accademico certamente da ricordare per la prima istituzione di alta cultura della Calabria, quale il conservatorio Cilea di Reggio Calabria. Lunghi e meritati applausi per le allieve e gli allievi che lo hanno celebrato nel segno del grande compositore di Palmi, Francesco Cilea, alla cui memoria lo stesso è intitolato.
Lo hanno fatto portando in scena proprio al teatro Cilea, con il loro talento e la loro freschezza, il primo dei melodrammi che Cilea compose nel 1889. Gina - poi seguita da La Tilda (1892), L'Arlesiana (1897), Adriana Lecouvreur (1902) e Gloria (1907) - da allora rappresentata solo quattro volte e, prima di adesso, mai a Reggio, dove anche il teatro reca il nome del suo compositore.
In questa speciale occasione l'opera si è pregiata di essere stata interpretata da cantanti lirici, coristi e musicisti, allieve e allievi del conservatorio Cilea, con l’accompagnamento dell’orchestra dello stesso teatro, diretta da Milo Longo, e con la regia di Mario De Carlo, reggino affermato a livello internazionale.
Fra i cinque personaggi dell’opera, quattro sono interpretati da studenti del conservatorio: il baritono Domenico Cagliuso (Uberto), le soprane Roberta Panuccio (Gina) e Luisa Umbaca (Lilla), il tenore Davide Fazzari (Giulio). Completa il cast il basso-baritono Angelo Michele Mazza (Flamberge).
Un omaggio sentito in cui Gina è la promettente voce soprano di Palmi, terra natia di Cilea, la venticinquenne talentuosa Roberta Panuccio.
Una manifestazione, in coproduzione con Publidema, resa possibile dal sostegno della Città Metropolitana di Reggio Calabria che ha posto questa “prima” tra gli eventi di punta dei festeggiamenti del Carnevale, offrendola alla cittadinanza che ha risposto con grande entusiasmo,
regalando a sua volta un teatro pieno.
Una prima speciale a Reggio, nella cui Palmi il compositore nacque nel 1866, ma anche una prima in senso assoluta essendo stata rappresentata nella sua versione completa del coro d’introduzione finora inedito.
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