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12/10/2025 ore 07.40
Cultura

Corrado Alvaro a scuola, Valditara: «I suoi scritti pieni di umanità e di amore per la sua terra»

VIDEO | Su impulso di Occhiuto in piena campagna elettorale, il ministro dell'Istruzione e del Merito lo ha inserito nelle linee guida (non vincolanti). Il candidato di centrosinistra Pazzano: «Tanti docenti già lo insegnano da 60 anni»

di Anna Foti

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, di recente in visita al liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria, si è soffermato sulla decisione di inserire Corrado Alvaro nelle nuove linee guida per l’insegnamento per le scuole secondarie di secondo grado.

«Abbiamo voluto inserire nei nuovi programmi scolastici per le scuole superiori anche la figura di Corrado Alvaro, uno straordinario scrittore calabrese – ha sottolineato il ministro Valditara – così tanto legato alla sua terra. I suoi racconti sono così pieni di umanità e sono così pieni del profumo dei sapori della sua terra».

Corrado Alvaro, cuore d’Aspromonte nell’Europa del Novecento

Si tratta di autorevoli suggerimenti, dunque senza che da ciò discenda obbligo alcuno, che il Ministero fornisce con riferimento agli autori da proporre a lezione. Un segnale importante che certamente potrebbe rafforzare la conoscenza di Corrado Alvaro fin dai banchi di scuola, dove tuttavia, stante l’autonomia dei docenti, sono in tanti già a studiare e a insegnare.

Alvaro già insegnato da decenni

La decisione, assunta in piena campagna elettorale, su impulso di Roberto Occhiuto, di fatto poco sposta. Il candidato dello schieramento opposto, Saverio Pazzano, aveva chiarito: «Tanti docenti già lo insegnano in tutta Italia da 60 anni perchè hanno già scelto di farlo. Se volessimo valorizzare scrittori calabresi dimenticati dovremmo pensare a Mario La Cava, Fortunato Seminara, Saverio Strati e anche al maestro di Greco di Petrarca e Boccaccio, Barlaam di Seminara al quale dobbiamo il nostro Umanesimo. Ma soprattutto dovremmo rilanciare il sistema bibliotecario in ginocchio e non chiudere la scuole».

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