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01/10/2025 ore 18.03
Cultura

Gioia Tauro in corsa per la Capitale italiana della Cultura, il sindaco: «Grande voglia di riscatto che parte dai giovani»

L'amministrazione comunale ha presentato il logo ufficiale e inviato il dossier. Scarcella: «La nostra città non è solo criminalità». L'assessore Speranza: «La candidatura non è un punto d’arrivo ma di partenza»

di Giuseppe Mancini

Per costruire una nuova narrazione di Gioia Tauro, un riscatto per la città anche a seguito delle ultime operazioni contro la criminalità organizzata. Un percorso di ripresa attraverso la cultura, valorizzando la dimensione positiva della comunità, il talento delle persone, promuovendo le bellezze artistiche, storiche e naturali del territorio. Gioia tauro compie un altro passo verso la candidatura a Capitale italiana della cultura 2028. Unica realtà in Calabria ad ambire al prestigioso riconoscimento assegnato dal Ministero della cultura.

L’amministrazione comunale ha presentato il logo ufficiale e il dossier di candidatura. Mediante iniziative culturali, economiche e sociali si intende far emergere un'identità alternativa a quella del crimine, la voce dei cittadini onesti contro la violenza e l'omertà. Un impegno collettivo capace di superare l'ombra del passato e di proiettare la città verso un futuro di speranza. Superare lo stereotipo: dimostrare con i fatti che la maggioranza dei cittadini non è complice, ma vittima di un sistema.

Il sindaco Scarcella: «Gioia Tauro non è soltanto criminalità»

«Gioia Tauro rappresenta un unicum nel panorama culturale del Mediterraneo, luogo della Magna Grecia, ha dato i natali a filosofi come Stesicoro, con una millenaria vocazione portuale, commerciale, di accoglienza e internazionalità – ha dichiarato con soddisfazione il sindaco Simona Scarcella -. La candidatura rappresenta anche un processo di affrancazione del territorio, purtroppo, sempre portato alla cronaca per fatti negativi. Gioia Tauro è tanto altro, esiste una grande voglia di riscatto che parte dai giovani. Per noi, essere candidati è già una vittoria. Da qui partiamo per un percorso di crescita culturale. Gioia Tauro non è soltanto criminalità, quella esiste in tutte le parti del mondo. È fisiologico, fa parte di tutte le comunità avere una fascia di popolazione portata a delinquere. Gioia Tauro sicuramente ha questa patologia, come ce l'hanno tutte le altre città. Però, è fatta anche da tantissime persone eccellenti, così come lo sono i giovani che hanno una grande propensione alla crescita personale, all'affermazione del bello, difficile da riscontrare altrove».

Il Dossier e il Logo

È stato ufficialmente trasmesso il dossier progettuale, un documento articolato e ricco di contenuti che racconta l’identità culturale, storica e sociale della città. Tra gli elementi qualificanti del dossier, spicca la presentazione del logo ufficiale della candidatura: un segno grafico carico di significato simbolico ed estetico, che rappresenta un importante momento identitario per la città. Le sfumature di blu richiamano la vocazione marinara millenaria di Gioia Tauro, mentre le sette linee curve, che si intrecciano in una forma che evoca l’infinito, simboleggiano i sette affluenti del fiume Petrace, cuore narrativo e simbolico del progetto, intitolato "Metauros: porto del mito". All’interno del logo è ben visibile una “G” stilizzata, a sottolineare la centralità della città nel progetto culturale e nel territorio, accompagnata dal payoff della candidatura: “La Cultura è Gioia”. Un binomio che non è frutto del caso, ma una dichiarazione d’intenti: la cultura come forza generatrice di gioia, e Gioia Tauro come luogo privilegiato per coltivarla e diffonderla.

L’assessore Speranza: «Per evidenziare la nostra voglia di riscatto»

Ne ha parlato con orgoglio l’assessore alla Cultura Domenica Speranza: «Il nostro è stato un dossier progettuale corale redatto non soltanto come Comune ma insieme a tanti altri protagonisti calabresi. Gioia Tauro, grazie anche alla presenza del Porto, è un crocevia di uomini, culture e tradizioni. Abbiamo voluto trasformare questa vocazione millenaria in un progetto legato alla cultura. La presentazione del logo, inoltre, mantiene fede a un impegno preso in campagna elettorale, dare alla nostra città un’identità visiva, un linguaggio grafico riconoscibile e condiviso. La candidatura non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza, un percorso che continuerà anche oltre quella data. Una Gioia Tauro che smette di essere vista come una città marginale, piena di problemi, ma al contrario una città carica di cultura e bellezza. Il progetto abbraccia a 360 gradi le nostre potenzialità. Una rigenerazione urbana e sociale che mette al centro l'uomo. Quartieri come la Ciambra, Via Asmara, diventano risorse importanti, poli culturali, attrattivi per i residenti e visitatori, dove si svolgeranno eventi inclusivi. Così come accadrà anche nella zona del Porto che è stata sempre vista lontana e distaccata dalla città. Tutte iniziative per invertire il trend, per evidenziare la nostra voglia di riscatto, che ci renderanno sempre più orgogliosi di vivere in questa terra di Calabria che è una terra meravigliosa».